Sul nuovo blocco dei lavori di completamento della Tangenziale di Mirandola, interviene il segretario del Pd di Mirandola, Maurizio Cavicchioli.

«I cittadini di Mirandola non possono tollerare di essere di nuovo presi in giro da ANAS e dal Ministero da cui dipende. Come Pd chiediamo che venga convocato al più presto un incontro a Mirandola, tra il Ministero delle infrastrutture, i vertici di ANAS e le Amministrazioni locali, perché vogliamo risposte serie.

Dopo i due fallimenti delle precedenti ditte, nell’ultima gara d’appalto si era classificato al primo posto un raggruppamento di aziende, alcune mirandolesi, che sarebbero state in grado di garantire costi minori e tempi rapidi di esecuzione dei lavori. E’ stupefacente il fatto che ANAS abbia deciso di scartare questo raggruppamento di imprese, scorrendo la graduatoria fino alla Cavalieri SpA di Dalmine, che solo ora si scopre essere nel mirino della Prefettura di Bergamo.

A pensar male, diceva qualcuno, a volte ci si prende, ed in questo caso si ha la netta sensazione che le cose non siano avvenute per caso. Infatti ci risulta che ANAS stia pensando di rifare la gara, con il chiaro intento di allungare i tempi, forse perché attualmente non ci sono le risorse disponibili. Non si spiegherebbe altrimenti il perché non si possa scorrere la graduatoria e affidare ad altri i lavori, oppure, come avvenuto per i lavori di bonifica, affidarli agli Enti Locali, che hanno dimostrato efficacia e tempestività.

A queste domande vogliamo risposte chiare, e ci piacerebbe che anche le forze politiche del centrodestra modenese, che mai si sono spese al riguardo, uscissero dal loro mutismo e si adoperassero con i loro deputati, per risolvere la questione: vorremmo sapere cosa ne pensano i solerti consiglieri regionali del Pdl e della Lega, sempre pronti a fare interpellanze su tutte le lampadine bruciate all’ospedale, o il sottosegretario Giovanardi, tanto attivo per il deposito di gas, ma che su questo tema in oltre 10 anni non si sono degnati di dare un benché minimo contributo.

Il tempo del gioco delle tre carte è finito: adesso diciamo basta e chiediamo che tutti si mettano in campo per portare a casa un’opera indispensabile da troppo tempo attesa».