Mercoledì 4 agosto grande appuntamento per la rassegna Mundus con la musica italiana in un doppio concerto che si terrà presso il Cortile della Rocca dei Boiardo a Scandiano a partire dalle ore 21.30 (ingresso Euro 7) che vedrà esibirsi prima l’Alessandro Ranzoni trio e poi Fabrizio Bosso & Irio De Paula in un concerto dal titolo “Once i loved”. In caso di maltempo il concerto si terrà presso il Cinema-Teatro Boiardo in via XXV Aprile, 3 a Scandiano.

Con i suoi 18 anni Lanzoni è l’astro nascente del pianismo jazz italiano, uno dei maggiori talenti espressi dalla fertile scena italiana degli ultimi anni; destinato a lasciare un segno nel mondo del jazz nazionale e non solo, riscuote consensi ogni volta che si esibisce. Fiorentino, tre album all’attivo, una marea di premi musicali vinti e un curriculum in cui può vantare di essersi esibito in piano solo al palazzo dell’ONU a New York. Con il suo trio ha già effettuato numerosi concerti in tutta Italia ospite di importanti istituzioni, dopo aver debuttato a Umbria Jazz Winter a dicembre 2007 mettendo d’accordo tutti quanti, pubblico e critici.

Alessandro ha tecnica, fluidità ed espressività da pianista navigato e in trio dà magnifica prova di compositore e organizzatore del materiale sonoro, alternando composizioni originali a famosi standards interpretati con lirismo e intensità. Lo affiancano sul palco due illustri nomi del jazz italiano: Ares Tavolazzi è un grande musicista, apprezzato come pochi a livello internazionale per la professionalità; Walter Paoli è un batterista di grande sensibilità e qualità del suono, ricercato nel tocco e nella scelta delle dinamiche.

Consolidato, timbricamente insolito, geograficamente una scommessa. Il duo formato da Irio De Paula, chitarra, e Fabrizio Bosso, tromba, colpisce per inventiva, logica strutturale, sentimento, lirismo, capacità di raccogliere tutto ciò che la storia e lo studio ha messo a loro disposizione. I due si sono incontrati casualmente, dando vita ad un album, Once I Loved (Philology 2003) che restituisce la magia del jazz: prima non si conoscevano, dopo si sono amati. “Un vero talento anche dal punto di vista umano”. Irio De Paula adora Bosso. E dal vivo, ancor più che in studio, lo sostiene, armonicamente e ritmicamente, con quel piglio tutto brasiliano. Nell’alternarsi continuo tra cadenze popolari – di matrice brasiliana – ed approccio jazz, il duo sviluppa una ricerca musicale sofisticata, senza cadere nella trappola dell’eccesso di manierismo che sovente accompagna chi si prodiga al di fuori dei propri confini di genere. Il repertorio si risolve tra riletture obbligatoriamente originali di standard, musica popolare brasiliana di Antonio Carlos Jobim, Marcos Valle e molto spazio, naturalmente, all’improvvisazione e all’interpretazione istantanea. Irio e Fabrizio hanno registrato anche un altro disco, Four For Jazz, realizzato in quartetto con Moriconi e Manzi. Il concerto sarà ripreso per la trasmissione in streaming in tempo reale per RCS Digital/Corriere.it, verrà cioè trasmesso sul sito del Corriere della Sera.

Fabrizio Bosso ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni. A 15 era già diplomato al conservatorio G. Verdi di Torino. Coltivando di continuo gli interessi per la musica di estrazione colta si è accostato al jazz. Un richiamo forte, suadente, a cui il torinese non ha saputo reagire. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra. Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz, e negli anni collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi. Sono proprio gli ultimi due anni a incoronare Fabrizio come uno dei più grandi musicisti italiani. Dapprima il successo nel 2007 di quello che è considerato il suo esordio da leader per una casa discografica importante, la Blue Note / Emi Italia, “You’ve Changed”, realizzato con il suo quartetto stabile e un’orchestra di tredici archi, la Bim String Orchestra diretta da Paolo Silvestri. Inoltre la partecipazione al successo di “Trouble Shootin’”, bel disco di Stefano Di Battista con il quale ha realizzato importanti tournée in Europa. Nel 2008 invece, oltre a “Five Four Fun” degli Hich Five, Fabrizio ha pubblicato “Sol!” con il Latin Mood composto da Javier Girotto (co-leader), Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco e Luca Bulgarelli, Lorenzo Tucci, Bruno Marcozzi, più l’ospite special Raul Midón. E, sempre nello stesso anno, il funanbolico duo con Antonello Salis per la Parco della Musica Records: “Stunt”.

Ha partecipato inoltre al progetto inedito, realizzato da Roberto Gatto e dedicato al rock progressivo, inciso anche per la serie Jazz Italiano Live 2008 del La Casa del Jazz / L’Espresso ed è presente anche in un altro progetto realizzato nella stessa collana, “Omaggio a Fabrizio De André” Nel 2009, dopo un’apparizione in qualità di ospite speciale al Festival di Sanremo, (cui aveva già partecipato la precedente edizione con Sergio Cammariere) al fianco della giovane promessa Simona Molinari, ha partecipato al progetto “About a Silent Way” di Maurizio Martusciello con Francesco Bearzatti, Eivind Aarset e Aldo Vigorito, in uscita in allegato a Musica Jazz per celebrare i 40 anni dell’opera di Miles Davis.

Stabilitosi in Italia negli ani ’70, al termine di una tournée con la cantante brasiliana Elza Soares, Irio De Paula ha sempre mantenuto un forte legame culturale con il suo paese d’origine, il Brasile. E’ nato a Rio De Janeiro e si è avvicinato alla chitarra molto presto, legandosi a personaggi della musica popolare brasiliana come Paulo Moura, Baden Powell, Rauzinho, Dijalma Ferreira, Eumir Deodato, Juarez ed esibendosi spesso al fianco di Astrud Gilberto e Chico Buarque con i quali ha esplorato la samba, la bossa nova e il folclore del suo Paese. In ambito jazz vanta una cospicua discografia come leader ed ha partecipato ad incisioni di Sal Nistico, Steve Grossman, Dannie Richmond, Archie Shepp, Don Pullen e Ray Mantilla tra gli altri. Suona in acustico e in elettrico, spesso si dedica all’uso di percussioni e al cavaquinho, la piccola chitarra brasiliana.

Mundus è organizzato da Ater – Associazione Teatrale Emilia Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia, con la collaborazione della Regione Emilia Romagna e degli otto Comuni che ospitano fino al 15 agosto i 36 concerti in calendario: Boretto, Carpi, Casalgrande, Correggio, Novellara, Reggio Emilia, Scandiano e Soliera.

Tutte le informazioni sul festival Mundus sono sul sito del Coordinamento dei teatri www.reteatri.it