Siamo in un periodo in cui alla scuola sta capitando di tutto e nel quale sul futuro dei nostri figli nessuno vuole investire: riusciamo invece ad attaccare chi lavora controcorrente e investe risorse cercando di tutelare il nostro modello educativo. A Cibeno sta nascendo una scuola dell’infanzia, bella, innovativa, di qualità oltre che attesa dalle famiglie del territorio. Tutto questo lo ignoriamo, per contestare un manufatto che ancorché dovuto per soddisfare le prescrizioni dell’Agenzia Regionale di Prevenzione Ambientale è ancora incompiuto. Al punto che sorge il sospetto che ci si sia affrettati a criticarlo per non perdere l’occasione. Sono tre anni che a Carpi fronteggiamo un aumento demografico che richiede di allestire 3-4 sezioni in più ogni anno: tutto questo in assenza di risposte dallo Stato che non ci concede finanziamenti per costruire nuove scuole, né per la manutenzione delle esistenti; senza parlare poi della difficoltà nel programmare investimenti senza sforare il Patto di stabilità. Lo Stato non ci concede neppure gli insegnanti per aprire nuove sezioni di scuola d’infanzia statali, ma in compenso a dicembre 2009 (senza preavviso e a partire da gennaio 2010), ha ridotto del 25% l’appalto delle pulizie per le sue scuole. Con lo stesso metodo ad agosto 2010, ad anno scolastico chiuso, rette riscosse e bilanci definiti, ha deciso unilateralmente di ridurre i trasferimenti alle scuole d’infanzia paritarie, comunali e private del 26% circa (solo per il Comune di Carpi sono 93.000 euro in meno del previsto tutti sulla rata a saldo di agosto e 54.000 in meno per le scuole private). E su questi fatti chi di volta in volta contesta non si premura di sostenere chi a livello locale tenta di arginare. Se nel nostro territorio siamo riusciti fino ad ora a garantire che il 100% dei bambini possa frequentare una scuola d’infanzia, lo dobbiamo alla politica di sussidiarietà che l’amministrazione persegue da anni, politica contrastata da chi ha votato contro la delibera di costruzione della Balena Blu con la motivazione che la scuola doveva essere comunale, ignorando che non potevamo investire contemporaneamente sulla scuola primaria di Santa Croce, sulla media di Cibeno e sulla Balena Blu senza sforare dai vincoli del Patto di stabilità. È l’atteggiamento di chi di fronte a situazioni complesse e difficili propone soluzioni semplici ma non percorribili, come d’altra parte poteva essere quella di non rispettare le prescrizioni dell’Arpa.