A Modena il ministero dell’Istruzione ha assegnato solo un terzo degli insegnanti richiesti per rispondere ai bisogni del prossimo anno scolastico e lo ha fatto comunicandolo in modo «incompleto, tardivo e frammentario» determinando così «una programmazione dell’offerta formativa degli enti locali non rispondente alle esigenze delle scuole e delle famiglie».

Lo afferma l’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti che, al termine della Conferenza provinciale di coordinamento per il sistema integrato, che si è svolta venerdì 3 settembre allargata a tutti i Comuni del territorio per discutere proprio delle assegnazioni di insegnanti, sottolinea in particolare la penalizzazione delle scuole d’infanzia: «Avevamo indicato un’esigenza minima di 16 nuovi insegnanti – ricorda l’assessore – ma di fronte alle difficoltà poste dal ministero avevamo ridotto la richiesta, pur con rammarico, a quattro ritenuti indispensabili: due a Pavullo, uno a Carpi, l’altro a Medolla. Nell’ultima assegnazione di un’ottantina di insegnanti in regione nell’organico di fatto, per Modena ci sono nove docenti di cui solo due per la scuola dell’infanzia statale, gli altri sono destinati allo sdoppiamento di classi numerose. E dire che le quattro richieste indispensabili – spiega l’assessore Malaguti – erano emerse in modo collegiale da un elenco di priorità comuni e condivise anche dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale componente della Conferenza».

La Conferenza di coordinamento ha quindi ribadito la richiesta dei due insegnanti mancanti, oltre a lamentare comunque l’incompletezza della dotazione del corpo docente nel suo complesso con il Governo che per Modena ha risposto solo a un terzo, appunto, delle richieste avanzate dalla Regione in accordo con gli enti locali.

La comunicazione frammentaria e tardiva di questa dotazione aggiuntiva, inoltre, ha anche privato Provincia, Comuni e autonomie scolastiche degli strumenti «per un razionale e proficuo utilizzo delle pur scarse risorse e per ottimizzare la qualità del servizio scolastico, anche al netto dei tagli operati dal Governo».