“In attesa che si ufficializzi la ricucitura dello strappo nel PDL – scrive in una nota  il Partito Socialista Italiano, Sezione di Sassuolo – anticipiamo la calata del sipario su questa vicenda politica estiva”.

“Sgombrato il campo da possibili e vicine elezioni anticipate, finalmente non si dovranno più inventare alleanze strane, che avrebbero dovuto servire a cambiare la legge elettorale, forse anche a vincere, ma sarebbe stato difficile governare. Riteniamo che la lezione ci possa servire per pensare a costruire una piattaforma politica seria che parta da un programma di Governo alternativo a quello fallimentare in atto sul quale poi chiamare tutti ad esprimersi.

Senza aspettare il modo con cui l’ON. FINI canterà vittoria, facendo un passo indietro e portando a casa un nuovo Ministro dell’Industria e infrastrutture e un richiesto silenzio della stampa sulla questione “Montecarlo”, vera o falsa che sia.

Chi più di noi vorrebbe una giustizia giusta e in tempi brevi, che eviti giustizialismi propri ed impropri a secondo delle convenienze e che hanno snaturato lo stato di diritto e la penalizzazione della politica partecipativa..

Del processo breve, dice l’ON. Berlusconi, non se ne parlerà più, (lo troveremo in qualche piccolo emendamento che passerà inosservato).

BENE, contenti tutti, tranne il Cordero… che quasi ci credeva.

Finalmente un ragionamento correttamente istituzionale lo abbiamo sentito oggi dal Presidente NAPOLITANO;

“In Europa servono nuovi Leader giovani e coraggiosi”, mica poteva dire politici italiani Socialisti Europeisti ….. in grado di portare l’Italia nella politica europea senza la quale, qualsiasi politica economica nazionale è perdente.

Prevedere tempi duri non è cosa difficile, dalla crisi non si è usciti, tutt’altro, i segni di ripresa vanno pari passo con i segnali di aumento della disoccupazione e della concentrazione dei redditi.

Impossibile non prevedere uno scontro sociale non indifferente, ma giocato in modi impari vista la grave frattura nel mondo sindacale che ha portato alla divisione anche tra poveri, vedi i comunicati all’interno della Fiat di Melfi e quelli dei lavoratori della Fiat in Polonia.

La lotta di classe è già in atto, non certo per volere del mondo del lavoro che lotta per la sopravvivenza, ma per i guasti della politica finanziaria, senza freni e controlli, che ha sopperito alla mancata conduzione politica, con i metodi più veloci per fare profitto, senza tenere conto dell’impatto sociale.

Non esorcizziamo la cultura d’impresa e del profitto, rivendichiamo una giusta cultura degli investimenti, dei guadagni e della loro redistribuzione”.

(Partito Socialista Italiano, Sezione di Sassuolo)