Dame e cavalieri splendidamente abbigliati, armigeri e popolani, saltimbanchi e giocolieri, musici e mangiatori di fuoco. E’ l’ambientazione che fa rivivere l’atmosfera cinquecentesca del castello dei marchesi Rangone a Castelvetro che si riunisce intorno alla partita a dama con pedine viventi giocata sulla scacchiera che pavimenta la piazza del centro storico.

Sabato 11 e domenica 12 settembre la tradizione si rinnova con la manifestazione curata dall’associazione Dama vivente, con il contributo del Comune di Castelvetro, della Provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna. La “Dama vivente” è un rito biennale che si ripete ormai da 44 anni. Immaginando un gran festeggiamento che culmina nella partita a dama in cui le pedine sono i giovani paggi della corte, rievoca l’episodio realmente avvenuto del soggiorno a Castelvetro del poeta Torquato Tasso che, si dice, incantato dalla bellezza del paesaggio proprio qui abbia composto “Erminia fra i pastori”, uno dei brani più suggestivi della “Gerusalemme liberata”. «È una manifestazione strettamente legata all’identità del territorio – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale alla Cultura – che ha il pregio non solo di richiamare visitatori e turisti ma anche di coinvolgere l’intero paese nel lavoro di preparazione e di realizzazione». L’iniziativa, che si replica identica nei due giorni del weekend, si apre all’imbrunire con il corteo storico composto da centinaia di figuranti in preziosi costumi rinascimentali realizzati a mano su modelli d’epoca  per proseguire poi con la partita affidata alla tecnica di due mossieri, mentre un giullare aiuta le pedine a muoversi tra le caselle. Il biglietto costa 10 euro, sette euro il ridotto, ingresso gratuito fino ai 12 anni; informazioni: tel. 059 758818. Al termine la compagnia Atmo di Bastia Umbra presenterà lo spettacolo “Le stagioni dell’amore” ispirato al mito greco dell’amore contrastato tra il dio degli Inferi Plutone e la ninfa Proserpina.

A Palazzo Rangoni mostra permanente di 150 costumi

Sono oltre 150, realizzati a mano dalla volontarie dell’associazione Dama vivente gli abiti esposti nella mostra permanente “Fili d’oro a palazzo” allestita nel rinascimentale palazzo Rangoni e visitabile tutti i giorni festivi dalle 16,30 alle 19,30. Gli spettacolari costumi cinquecenteschi utilizzati nella manifestazione vanno dai sontuosi abiti in velluto, broccato e preziosi tessuti ricamati a mano dei nobili della corte ai giubboni degli armigeri fino ai semplici camiciotti dei popolani e sono realizzati seguendo scrupolosamente i modelli del 1500. Gli abiti sono così ricchi e suggestivi che spesso i figuranti della Dama vivente sono invitati a partecipare a sfilate storiche all’estero. Le trasferte hanno già toccato con successo Los Angeles, Montlouis sur Loire, Praga e Amboise.

‘Le stagioni dell’amore’ nel mito di Proserpina

Sono il fuoco, le luci, i costumi, i trampoli e gli effetti pirotecnici a raccontare in modo originale il mito dell’amore tra il dio degli Inferi Plutone e la ninfa Proserpina che diede vita all’alternarsi dell’estate e dell’inverno nello spettacolo “Le stagioni dell’amore” che la compagnia Atmo di Bastia Umbra porterà in scena nell’ambito della Dama vivente. La leggenda narra della bellissima ninfa, figlia della dea Cerere, rapita e condotta nell’Ade da Plutone, che la madre cercò di farsi restituire invano. Così la dea, in preda al dolore, provocò siccità e carestia, malattia e guerra riuscendo a strappare a Plutone l’accordo che Proserpina avrebbe trascorso sei mesi sulla terra, portando con sé la primavera e l’estate, e sei agli Inferi facendo ripiombare la terra nell’autunno e nell’inverno. La vicenda viene narrata da una stramba compagnia e coloratissima compagnia di guitti con un ritmo incalzante e attori che irrompono sulla scena su trampoli o indossando strutture di fuoco e pirotecniche che creano un forte impatto visivo. Grandi pupi e costumi ispirati a Klimt completano la suggestione scenica.