Continuando la tradizione di ricerca e contaminazione con le altre forme espressive, anche in questa edizione di Poesiafestival la musica ed i musicisti ricoprono un ruolo di primo piano.

Si parte giovedì 23 settembre, alle 21.30, a Vignola presso la piazza della Biblioteca Auris con il concerto di Alberto Fortis. Venerdì 24 settembre invece a Marano sul Panaro, alle 20.30, presso il Centro Culturale “La detestata soglia”, atto unico di Emilio Rentocchini. In scena Paolo Nori. Regia di Daria Menozzi. Musiche e cori di Massimo Zamboni, chitarrista e compositore dei CCCP e successivamente dei CSI. Sempre venerdì alle 21.30 a Savignano sul Panaro, presso il Teatro La Venere, “Il viaggiatore incantato”, racconto in poesia e musica” di e con Giuseppe Cederna, accompagnato al pianoforte dal grande jazzista Umberto Petrin.

Sabato 25 settembre a Castelnuovo, alle 21.45, presso la Sala Polivalente via Ciro Bisi “The beat goes on”, musiche e poesie della Beat Generation con Giulio Casale. A seguire, alle 22.45, “How many roads…How many seas…”, tributo a Bob Dylan. Maurizio Albertini (armonica), Maurizio Bellucci (batteria e percussioni), Marika Benatti (voce), Beppe Cavani (voce e chitarra), Luigi Cervi (basso), Marco Dieci (piano, tastiere e chitarra), Marco Formentini (chitarre), Marco Michelini (violino), Claudio Unghetti (fisarmonica), Ermanno Zanfi (voce).

Domenica 26 settembre, alle 15.30, a Castelnuovo Rangone nella Sala delle Mura momento dedicato alla musica da Camera con “Quando il cerchio selvaggio della vita mi stritola”. A cura di Carlida Steffan – Gioventù Musicale sede di Modena. Musiche di Franz Schubert, Giuseppe Verdi, Francis Poulenc. Testi di Goethe, Apollinaire. In scena Joo Cho, soprano e Marino Nahon, pianoforte.

All’incontro tra musica e poesia è dedicata la chiusura del festival domenica 26 settembre, a Spilamberto, alle 21, in piazza Caduti Libertà con “Parole suonate”, reading-sfida a colpi di poesie, racconti e canzoni. Protagonisti Vinicio Capossela e Vincenzo C. Chinaski. Per informazioni info@poesiafestival.it; www.poesiafestival.it

Vinicio Capossela (Hannover, 1965) è tra i cantautori contemporanei più noti ed amati dal pubblico. Nato in Germania, dopo breve tempo si trasferisce in Italia con la famiglia. Dopo una lunga militanza artistica nei circuiti underground dell’Emilia-Romagna, viene notato e lanciato da Francesco Guccini. Il suo album d’esordio, All’una e trentacinque circa, risale al 1990 e si aggiudica la Targa Tenco fra le opere prime. Ad esso sono seguiti lavori come Modì, Camera a sud (album che prestano al cinema brani come …e allora mambo e Che cossè l’amor), fino alla svolta rappresentata da Il ballo di San Vito, album che espone tutte le passioni letterarie di Capossela, oltre che gli originali riferimenti musicali, rivelandolo uno degli autori di canzoni più colti del panorama nazionale. La sua carriera prosegue poi con altri dischi importanti come Liveinvolvo e Canzoni a manovella, dove il talento già dimostrato si conferma e affina. Canzoni a manovella viene premiato dal Club Tenco con la Targa Tenco per migliore album, a pari merito con Amore nel pomeriggio di Francesco De Gregori. Nel 2006 pubblica l’album Ovunque proteggi: ancora un disco premiato con la Targa Tenco, e successo di pubblico e vendite. Nel 2008 esce Da solo, il suo decimo album. Da sempre molto vicino alla parola scritta, per la sue passioni letterarie e la bellezza dei testi delle sue canzoni, Capossela è autore di numerosi lavori di teatro e performance su tematiche poetico-letterarie, ed ha pubblicato un libro, dal titolo Non si muore tutte le mattine (Feltrinelli 2004).

Joo Cho, soprano, sudcoreana, si è laureata in Canto presso l’Università Chung-Ang di Seoul, conseguendo poi il diploma in Canto e la laurea in Musica vocale da camera presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Si è esibita come protagonista in diverse produzioni all’Opera House di Seoul: Così fan tutte (nel ruolo di Fiordiligi), Der Freischütz (Agathe), La Bohème (Musetta), Un ballo in maschera (Oscar). È inoltre attiva nell’ambito dell’oratorio e della musica sacra, avendo interpretato opere di Mendelssohn, Rossini, Mozart, Schubert. Joo Cho frequenta con assiduità il repertorio liederistico, esibendosi in Italia, Francia e Svizzera. Joo Cho è inoltre apprezzata interprete di musica novecentesca e contemporanea, e si è esibita in numerose prime esecuzioni assolute.

Alberto Fortis (Domodossola, 1955) si dedica presto alla musica: a tredici anni costituisce la sua prima band e a sedici anni ottiene la sua prima apparizione televisiva a Rai2. Il suo album di debutto, Alberto Fortis, del 1979, viene prodotto da Claudio Fabi ed è accompagnato dalla Premiata Forneria Marconi. Brani quali La sedia di lillà e Il Duomo di notte lo collocano rapidamente fra gli artisti più interessanti e amati del nuovo panorama musicale italiano degli anni Ottanta. Il videoclip a cartoni animati del brano Milano e Vincenzo è realizzato da Andrea Pazienza, e Tiziano Riverso gli dedica Berty, una serie di fumetti ispirati al suo percorso artistico. Nell’arco della sua carriera Alberto Fortis pubblica sedici album realizzati tra Italia, Stati Uniti e Inghilterra. Ottiene un disco di platino e due d’oro e supera il milione e mezzo di copie vendute. Ha pubblicato due libri di poesie (Tributo Giapponese e Dentro il giardino), il romanzo autobiografico Al – che fine ha fatto yude?, è regista di molti dei suoi video musicali e autore di una sceneggiatura per il cinema.

Marino Nahon, pianoforte, si è diplomato a pieni voti in pianoforte al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, e successivamente ha proseguito gli studi conseguendo il diploma di Concertismo ai Corsi di perfezionamento della Fondazione “Santa Cecilia” di Portogruaro. Al Conservatorio di Milano ha inoltre conseguito la laurea di II livello in Musica vocale da camera. Ha suonato, in veste di solista o in formazioni cameristiche e liederistiche, in numerose sale da concerto in Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Giappone, Corea e Turchia. Frequenta con continuità la produzione musicale contemporanea, e ha eseguito in prima assoluta opere di numerosi compositori. Si è inoltre laureato con lode in Lettere all’Università Statale di Milano, presentando una tesi di Drammaturgia musicale proseguendo poi l’attività musicologica pubblicando saggi e partecipando quale relatore a convegni di studio.

Umberto Petrin (Broni, PV, 1960) è uno dei pianisti jazz più importanti e conosciuti del panorama italiano ed europeo. Oltre a prestigiose collaborazioni con alcuni grandi nomi della musica contemporanea, tra i quali Lester Bowie, Cecil Taylor, Steve Lacy, Enrico Rava, Paolo Fresu, Michel Godard, Gianluigi Trovesi, che gli hanno permesso di produrre una nutritissima discografia e di esibirsi in tutto il mondo, Petrin cerca da sempre punti di contatto con la letteratura. Tra i suoi sodalizi più duraturi, vanno annoverati quello con Stefano Benni, che ha portato alla realizzazione dello spettacolo Misterioso, dedicato al grande Thelonious Monk, e quello con Giuseppe Cederna. Inoltre Petrin si occupa di poesia come redattore di importanti riviste letterarie e come poeta in proprio, attività che gli è valsa numerosi riconoscimenti in diversi concorsi letterari.

Massimiliano (detto Massimo) Zamboni (Reggio Emilia, 1957) è stato chitarrista e compositore dei CCCP e successivamente dei CSI. Da solista nel 2004 ha pubblicato l’album Sorella sconfitta realizzato con Nada, Lalli, Fiamma Fumana e il soprano Marina Parente; seguito nel 2005 dal live L’apertura, insieme a Nada. Ha realizzato per il cinema diverse colonne sonore quali: Passano i soldati di Luca Gasparini, Benzina di Monica Stambrini, Velocità massima e L’orizzonte degli eventi di Daniele Vicari. Ha pubblicato tre libri In Mongolia in retromarcia (con Giovanni Lindo Ferretti, Giunti 2000 e poi NdA Press 2009), Emilia parabolica (Fandango 2002) e Il mio primo dopoguerra (Mondadori 2005).