Siamo state le prime a Sassuolo ad invocare la grazie per l’iraniana Sakineh Ashtiani e ad aver abbracciato la causa di questa donna condannata a morte per lapidazione per adulterio e presunta complicità nell’omicidio del marito.

Il Parlamento Europeo e l’Italia tutta si sono mobilitate per manifestare il dissenso a questa atroce condanna. La foto di Sakineh è stata esposta fuori al Campidoglio, davanti a molte sedi delle Province, delle Regioni e dei Comuni italiani compreso il nostro che, nella giornata di ieri, ha fatto appendere alla torre di Piazza Garibaldi l’immagine di Sakineh con la scritta “Sakineh libera”.

Il mondo intero ha urlato all’ingiustizia e ha chiesto che la pena fosse revocata, nel pieno rispetto dei diritti umani e, finalmente, questa volta, la voce del popolo è stata ascoltata!

La pena è stata sospesa e, come ha riportato Ramin Mehmanparast, il ministro degli Esteri di Teheran: “Il verdetto riguardo la vicenda di tradimento extraconiugale è stata bloccato ed è sottoposto a revisione”.

La decisione di sospendere la sentenza nei confronti di Sakineh è un grande gesto di ragionevolezza da parte delle autorità iraniane e un’importante vittoria per tutti coloro che si sono mobilitati per la difesa dei diritti umani.

Questa vittoria, seppur solo momentanea, ci dà la certezza che quando c’è una coscienza unanime ed una voce sola, al di là dei colori e dei credo, delle scelte religiose e di quelle politiche, è la ragione che vince. Auspichiamo che questa mobilitazione mondiale non serva solo alla causa di Sakineh ma di tutte le persone, di tutti i paesi, che, come lei, si trovano ancora in queste condizioni.

Le donne del Circolo Culturale Artemisia