Corso Cabassi inaugura venerdì 24 settembre: i lavori che hanno preso il via nell’autunno scorso sono terminati a luglio e l’importante accesso al centro storico carpigiano è da oltre due mesi del tutto fruibile anche alle auto. La nuova pavimentazione, il nuovo arredo urbano e l’illuminazione con le lampade azzurre creano dunque un cordone omogeneo intorno a Piazza Martiri, dopo corso Alberto Pio e corso Fanti.

E’stato ampliato anche l’arco di immissione all’incrocio di corso Cabassi in modo da offrire una visione più ampia del la strada, che abbraccia corso Fanti e il Parco delle Rimembranze. Ma oltre all’intervento architettonico sono state risolte questioni pratiche come la posa delle fibre ottiche e la sistemazione delle condutture per le acque di scarico. Obiettivo della riqualificazione è stato quello di fare rinascere gli spazi antichi (più luce, visibilità, spazio), donando un’immagine architettonica moderna per la valorizzazione del centro storico e aumentando le capacità di attrazione e interesse per le attività commerciali, di servizio e residenziali. Con la conclusione dell’intervento su corso Cabassi, è giunto a compimento un progetto strategico sul centro storico che ha restituito alla città le sue ricchezze storiche e artistiche interamente recuperate: corso Alberto Pio, il Palazzo dei Pio (con Musei e Castello dei ragazzi), la Biblioteca multimediale Loria, la Sinagoga e ora le due strade che partono dalla piazza. Questi sono i luoghi rappresentati in un’installazione di stendardi, realizzati col contributo di C.e.t., dal titolo L’anima della città e che saranno calati dai pali dell’illuminazione dei corsi Fanti e Cabassi a partire proprio dal prossimo 24 settembre. I lavori sono costati circa cinque milioni di euro, tre dei quali messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, poco più di uno dal Comune e la restante parte da Ato e Aimag. Il coordinamento generale dei lavori (eseguiti da Cmb e C.e.t.) è stato curato da Giovanni Gnoli (settore Restauro e conservazione del Patrimonio immobiliare artistico e storico del Comune), mentre il progetto architettonico è stato affidato a Cesare Sereni, Mirco Massari e Franco Zona. Riaperto il corso sono stati ripristinati anche i passaggi dei bus del trasporto pubblico Arianna, prima dirottati su via De Amicis.

Il programma dell’inaugurazione di venerdì 24 settembre prevede l’inizio della stessa alle ore 18, con gli interventi delle autorità locali (Sindaco Enrico Campedelli, Vescovo mons. Elio Tinti e Presidente della Fondazione CR Carpi Gian Fedele Ferrari). A seguire il Presidente del Consiglio comunale Giovanni Taurasi ricorderà la figura di Sandro Cabassi a cui è intitolato il corso e l’architetto Giovanni Gnoli esporrà le caratteristiche dell’intervento di riqualificazione: l’iniziativa proseguirà con le note del concerto degli allievi dell’Istituto superiore di studi musicali Vecchi-Tonelli e gli aperitivi nei dehors all’aperto dei bar della strada. A seguire Night Downtown (vedi nota).

Alle ore 19 presso la Saletta Pubblica della Fondazione CR Carpi, in via Cabassi 4, inaugurerà la mostra Verso il borgo inferiore-Archeologia e riqualificazione urbana a Carpi nei corsi Fanti e Cabassi, curata da Cesare Sereni, Manuela Rossi e Paolo Campagnoli, interamente realizzata con il contributo di C.e.t.). L’esposizione, per la prima volta a Carpi, restituirà al pubblico gli esiti dei saggi di archeologia preventiva effettuati durante gli interventi nei corsi Fanti e Cabassi. Si tratta di indagini, previste per legge sotto la sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, che sono state svolte per conoscere e salvaguardare eventuali presenze di strutture archeologiche sotto le strade e recuperare i reperti del passato. La mostra dunque, oltre a ripercorrere e presentare le fasi dell’intervento di riqualificazione architettonica, anche grazie ad un video curato da Federico Baracchi, propone le tracce dell’antica città di Carpi riemerse da queste indagini: porta Mantova, la presenza dei numerosi canali che attraversavano i borghi, pali di quercia che erano forse parte delle antiche difese, una casa medievale, la Porta Nuova: a questo si aggiungono numerosi reperti ceramici e interessanti punte di lancia oltre ad un pugnale. Tutti riscontri concreti alle ipotesi avanzate nel corso degli studi dell’ultimo decennio, che sono presentati nel volumetto che accompagna l’esposizione. La mostra resterà in corso Cabassi fino al 3 ottobre (da giovedì a domenica, ore 10-13 e 15-19), poi sarà trasferita nelle sale del Museo della Città di Palazzo dei Pio per consentire ulteriori visite ed attività didattiche.

“I tempi di consegna del cantiere di corso Cabassi sono stati rispettati in linea di massima e dobbiamo dire grazie anche alla collaborazione dei residenti e di chi gestisce le attività commerciali e artigiane; tutti sono stati pazienti nel sopportare i disagi del cantiere – dichiara Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi – .Quando questi si sono verificati sono stati tempestivamente segnalati e risolti senza polemiche. Grazie al collaudato metodo di condivisione e informazione che abbiamo seguito, s’è creato un ottimo rapporto: la gente ha capito l’importanza e l’utilità di quello che si stava facendo. Gli interventi nel cuore della città svolti in questi ultimi anni hanno aumentato la fruizione degli spazi pubblici recuperati, e aperto grandi opportunità anche turistiche. E i corsi sono elemento fondamentale di quella riqualificazione della “T” che va da piazza Garibaldi passando per piazza Martiri. Il centro storico è sicuramente ora più attraente, più animato e più amato. E’ il centro identitario della nostra comunità. Riqualificarlo significa sia ricercare le proprie radici che attualizzare e vitalizzare il tessuto urbano, mai dimenticando, però, la sua storia. L’altro aspetto positivo di questo recupero progressivo del centro storico – continua il primo cittadino – è stata poi la compartecipazione dei privati, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in primis. Adesso manca ancora un ‘pezzo’: la parte di Palazzo dei Pio appartenente al Demanio e che proprio l’anno scorso ci è stata concessa. Si dovranno ora definire ruoli e modalità di utilizzo del Torrione degli Spagnoli, per garantirne una fruizione da parte della città: ovviamente tenendo in considerazione che a causa dei mancati trasferimenti di risorse da parte del Governo le risorse economiche sono poche”.