“Considerato la grave crisi economica che ha colpito l’Europa e il mondo e che in Italia non ci permette di intravedere concreti segnali di ripresa; che molti lavoratori e lavoratrici hanno perso il posto di lavoro; che troppi contratti a tempo determinato o altre forme di assunzione flessibile non sono state rinnovati; che molte famiglie sono in seria difficoltà; che sta giungendo a termine il periodo di utilizzo di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione; che ciò comporterebbe la scomparsa di molti posti di lavoro e la chiusura definitiva di numerose aziende il Consiglio Comunale di Carpi chiede al Governo di attivarsi rapidamente – come richiesto anche dal Parlamento- per emettere un provvedimento di proroga per consentire un ulteriore ricorso alla Cassa integrazione, in particolare per quella in deroga per il 2011”. Questo il testo dell’ordine del giorno presentato nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 16 settembre scorso dal capogruppo Pd Davide Dalle Ave.

Aprendo il dibattito il consigliere del PdL Cristian Rostovi ha enumerato i provvedimenti in materia di lavoro realizzati dal Governo attuale. “Dicono che non facciamo niente ma è la Cgil che dice no a tutto”. Paolo Zironi (Pd) dal canto suo ha spiegato che 8-9 mila lavoratori presto termineranno in provincia di Modena il periodo della Cassa integrazione straordinaria mentre a Carpi le persone in mobilità sono aumentate del 90%. “Da quattro mesi – ha detto – manca il Ministro dello Sviluppo economico, la Manovra prevede tagli su ricerca e innovazione e non c’è ancora una risposta del Governo sulla proroga al 2011 della Cassa ordinaria e straordinaria”. E se Giorgio Verrini (ApC) ha spiegato che il suo gruppo non avrebbe partecipato al voto ritenendo demagogico questo documento e foriero solo di polemiche Roberto Arletti (Pd) ha invece sottolineato come il Governo non sia intervenuto finora per gestire la crisi e di come si parli solo di Fini. Il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli dal canto suo ha esordito ricordando come Zironi avesse proposto poco prima soluzioni dettate da Confindustria “dimostrando così che Pd e Cgil non hanno idee proprie. Sarebbe sbagliato dire ora che questi ammortizzatori sociali sono validi cinque anni, non si darebbe così lo stimolo all’imprenditoria di rimboccarsi le maniche garantendo loro solamente di cullarsi nell’assistenza”. E se Marco Bagnoli (Pd) ha spiegato come sia giusto che le istituzioni siano vicine alle persone in difficoltà il collega di gruppo Bruno Pompeo ha invece contestato le ultime affermazioni fatte da Andreoli. Il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha poi preso la parola per accusare Prodi per la situazione in cui ci troviamo ora e per dire che “del debito pubblico ha colpa il Pci ed è ridicolo che ne parliamo in Consiglio”. Dalle Ave in sede di replica ha spiegato infine come l’opinione pubblica sia frastornata in questo momento di crisi e come nei cinque punti che Berlusconi ha previsto per il rilancio dell’operato del suo Governo non ce ne sia uno che parli di economia, sviluppo o lavoro.

L’ordine del giorno ha ottenuto l’ok di Pd, PdL e Lorenzo Paluan (Carpi a 5 stelle-Rc) e il no della Lega nord, mentre ApC come preannunciato non ha partecipato alla votazione.