Passaggio delle scuole e degli insegnanti alle Regioni, scuole ampiamente autonome e responsabili, valutazione degli istituti e massimo investimento sulla formazione dei docenti. Questa la ricetta di Giorgio Siena, responsabile del forum provinciale Pd sulla scuola, per “salvare l’istruzione dal disastro formativo”. Per raggiungere quegli obiettivi Siena propone un “patto maggioritario” tra coloro – forze politiche, istituzioni, studenti e insegnanti – realmente interessati a una riforma della scuola in senso federalista.

La proposta dell’esponente democratico nasce da un’analisi impietosa del sistema formativo: “i tagli di spesa hanno colpito in particolare le scuole primarie: classi affollate senza compresenze, di fronte a una popolazione scolastica sempre più complessa e diversificata. Nei restanti ordini di scuola classi numerose e impoverimento dell’offerta formativa.

Le ultime analisi internazionali OCSE – PISA sui sistemi scolastici confermano, ancora una volta, la crisi della scuola italiana di ordine secondario e l’inadeguatezza dei risultati”. A questo si aggiunge il fatto che “la scuola media e superiore sono prevalentemente ancorate a modelli d’insegnamento vecchi, per nulla adatti a una scuola moderna e ai giovani di oggi”.

Siena ricorda che “quando la Tatcher, negli anni ’80, tagliò pesantemente le risorse alle scuole inglesi, fece contemporaneamente una scelta decisiva: attribuì alle scuole il massimo di autonomia, dal budget finanziario, all’assunzione dei docenti. Il governo italiano, al contrario, agisce con il massimo di centralismo, persino i fondi destinati agli istituti per attività aggiuntive, a partire da oggi, saranno pagati dal Tesoro”.

E conclude: “E’ il ritorno del centralismo con la complicità dei finti federalisti”.