Il responsabile cittadino del Forum Ambiente del Pd Paolo Silingardi commenta i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente che collocano Modena tra le città più inquinate d’Europa.

«Modena si sta confrontando da decenni con il problema della qualità dell’aria, molte cose sono state fatte, e i miglioramenti sono evidenti, altre però restano da fare. La principale causa è nota: il traffico veicolare. Sul piano politico giudico un attentato alla salute il taglio del 30% dei trasferimenti al trasporto pubblico da parte del governo. La follia Berlusconiana produce tagli dei servizi per garantire l’evasione fiscale, con il doppio danno che chi è in regola paga per tutti e riceve sempre meno. Non voglio però sfuggire alle responsabilità con cui il centrosinistra, governando questo territorio, si deve misurare. La soluzione sono difficili ma possibili: ridurre il numero di auto in circolazione, sviluppare una città a misura di pedoni e ciclisti, realizzare corsie preferenziali per aumentare la velocità commerciale degli autobus, fare scelte urbanistiche e di pianificazione coerenti con il trasporto pubblico. E’ quello che stiamo facendo, ma dobbiamo essere onesti, serve uno sforzo in più. In particolare su tre aree d’azione.

a) Regolare la sosta aumentando l’offerta a pagamento, a raso o interrata, pedonalizzando Piazza Roma e Piazza Sant’Agostino e allargando la ZTL per garantire i residenti e riqualificare altre porzioni di Centro Storico.

b) Per l’uso della bicicletta manca veramente poco per essere una città di riferimento. A volte però il tratto che separa dalla vetta è il più difficile da percorrere. Dobbiamo realizzare il completamento di alcuni tratti strategici, come via Emilia Est e la via Giardini. Serve maggiore attenzione alla sicurezza dei ciclisti, ad esempio autorizzandoli a percorrere i sensi unici e aumentando la manutenzione delle piste ciclabili e la loro integrazione.

c) Per il trasporto pubblico bisogna lavorare per aumentare la velocità commerciale, con l’obiettivo di raggiungere i 24 km/h. Si può fare, con percorsi preferenziali e il verde anticipato ai semafori. Sono azioni che richiedono risorse, ma anche tanta volontà politica. Sono obiettivi chiari, misurabili e verificabili dai cittadini, quindi trasparenti, su cui concentrare gli sforzi. Senza dimenticare che dobbiamo anche cambiare le nostre abitudini, mettere ogni tanto da parte l’auto e dove possibile utilizzare la bicicletta e i mezzi pubblici. Meno traffico riduce la congestione e facilita gli spostamenti anche a chi non può fare a meno dell’auto.

La competitività di un territorio è fatta anche dalla riduzione dei tempi per gli spostamenti di merci e persone, oltre che dalla qualità e dal benessere dei residenti. Un aspetto che in un periodo di crisi come questo è prioritario e strategico».