«Stiamo valutando l’ipotesi di rinunciare all’appalto per non essere costretti a tagliare l’organico o a ridimensionare del 20-30 per cento il salario degli addetti». Lo dice la cooperativa Progetto Lavoro di Modena, datore di lavoro degli addetti alle affissioni di Modena e Carpi, intervenendo sullo sciopero dei giorni scorsi degli “attacchini”. «I lavoratori sono tutti da anni assunti dalla nostra cooperativa, che svolge le attività di affissioni a Modena, Carpi e in altri Comuni dell’Area Nord e delle Terre d’Argine in subappalto da Atcm. Lo stato di agitazione dei dipendenti – assicura Progetto Lavoro – non è in nessun modo dovuto al rapporto con la cooperativa che, anzi, ha sempre puntualmente onorato gli impegni assunti nei loro confronti».

Progetto Lavoro aggiunge che le proteste degli addetti sono dovute al fatto che nel nuovo bando di gara del Comune di Modena sono previste tutele occupazionali per gli addetti alle riscossioni (personale Atcm), ma non per gli addetti alle affissioni (personale Progetto Lavoro), nonostante gli uni e gli altri facciano parte dello stesso appalto. «La riduzione dell’importo a base d’asta induce ragionevolmente a pensare che vi saranno tagli all’organico degli addetti alle affissioni oppure, in alternativa, un sensibile ridimensionamento del loro salario. Si tratta di due operazioni – afferma Progetto Lavoro – che la cooperativa non ha intenzione di fare, anche a costo di rinunciare all’appalto».

Progetto Lavoro precisa, infine, come già appurato dal sindacato, che non ha mai provveduto alla sostituzione dei lavoratori in sciopero, anzi condanna fortemente quanto accaduto nei giorni scorsi.