«Se dovessi indicare una priorità nell’azione delle istituzioni e della politica, direi i giovani che oggi, purtroppo, sono l’anello debole della società». Lo afferma Demos Malavasi, presidente del Consiglio provinciale di Modena, intervenendo in seguito alla tragica morte per droga del giovane carpigiano Enrico Rumolo e in occasione del Consiglio provinciale sulla scuola di mercoledì 13 ottobre.

«I giovani stanno vivendo la stessa crisi di identità che attraversa la nostra società – prosegue Malavasi – e non trovano risposte alle loro domande di senso sul perché studiare, perché impegnarsi socialmente, perché costruire relazioni umane più ricche. Vivono anche una grave situazione di incertezze sul loro futuro, in particolare per quanto riguarda il lavoro, e nutrono sfiducia nel mondo degli adulti, delle istituzioni, dei partiti. Che cosa dobbiamo fare allora come rappresentanti delle istituzioni e della politica? Innanzitutto, proseguendo nel percorso già iniziato nell’incontro sull’educazione con monsignor Lanfranchi, mettere i giovani al centro del nostro impegno concentrando il nostro lavoro in tre ambiti: investire su luoghi e contenuti positivi di aggregazione che coinvolgano l’intera rete educativa per favorire la responsabilizzazione e la costruzione di relazioni più umane e solidali. Mettere al centro la scuola e l’università come momenti fondamentali della formazione dei giovani non solo sul piano culturale ma anche delle relazioni sociali e umane. Ridare senso al lavoro che non può essere solo precario e non corrispondente al titolo di studio ma deve essere la base per costruirsi una vita autonoma e dignitosa. In tutto ciò – conclude Malavasi – la politica deve fare la sua parte dando l’esempio nei comportamenti e nelle proposte».