Nuovi criteri sull’anzianità di residenza e permanenza sul territorio, sui punteggi per gli anziani soli, a favore dei nuclei con disabili e di chi ha perso l’alloggio a causa della crisi economica. Il regolamento relativo alle modalità di assegnazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) ieri, giovedì 14 ottobre, è passato all’esame del Consiglio comunale di Carpi, che lo ha approvato a maggioranza. Ampio il dibattito su questo importante provvedimento, stimolato anche dalla presentazione di tre emendamenti al testo originario, due di Lorenzo Paluan (Lista Carpi a 5 stelle-Rc) e uno del gruppo Lega nord.

L’assessore comunale alle Politiche sociali Alberto Bellelli ha delineato in primis le principali modifiche apportate a questo regolamento, ricordando gli incontri avuti con le associazioni dei proprietari, degli inquilini, degli invalidi civili e l’ordine del giorno votato all’unanimità dal civico consesso nei mesi scorsi e che invitava a introdurre per le assegnazioni nuovi criteri sull’anzianità di residenza e di permanenza in graduatoria. Ha poi citato l’inserimento nel nuovo regolamento di punteggi per coloro che soffrono un disagio abitativo a causa della crisi occupazionale e per morosità incolpevole, “una risposta coerente dopo la firma del Protocollo provinciale anti-sfratti”, e i nuovi criteri in deroga decisi per venire incontro alle richieste dei nuclei familiari nei quali siano presenti disabili. Il nuovo regolamento vede poi aumentate anche le possibilità sanzionatorie contro gli occupanti abusivi di alloggi popolari (che verranno puniti con l’azzeramento dei punti eventualmente maturati nella graduatoria che determina le assegnazioni delle case), mentre lo stesso punteggio riservato alle giovani coppie verrà assegnato d’ora in poi agli anziani soli. La referente dell’Ufficio Casa Arianna Agnoletto ha in aula approfondito ulteriormente alcuni punti del nuovo regolamento: per accedere ai bandi Erp bisogna avere 5 anni continuativi di residenza: per ogni anno di residenza o di attività lavorativa verrà assegnato 1 punto fino ad un massimo di 5 punti. Idem per la permanenza del bisogno e la partecipazione a bandi precedenti con ammissione alle graduatorie definitive.

Dopo che il Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi ha presentato i due emendamenti di Lorenzo Paluan (assente ieri sera, e relativi alla scelta degli alloggi da parte degli assegnatari o da parte di delegati, previo sopralluogo, e alla compilazione dell’apposito modulo di accettazione entro 15 giorni) il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha letto il testo di quello da lui firmato: chiedeva di abbassare il punteggio in graduatoria di chi non è italiano, diminuzioni che passano da 12 a 2 punti man mano che salgono da 2 a 8 gli anni di residenza.

La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha chiesto aprendo il dibattito una delucidazione sui nuovi criteri di assegnazione relativi a chi è in crisi occupazionale e l’assessore Bellelli ha sottolineato come ad oggi per decadere dall’assegnazione di un alloggio sia necessario un reddito complessivo di 50 mila euro, “un dato Isee decisamente alto a mio parere; dovrebbe essere modificata la legge regionale per aggiornarla alla situazione attuale del paese. Ora il 99% degli sfratti avvengono per morosità, tempo fa erano il 70% per cessata locazione”. Dopo che il consigliere Pd Paolo Zironi è intervenuto per sottolineare gli aspetti innovativi di questo nuovo regolamento, definendo dal canto suo inaccettabile e discriminatorio l’emendamento della Lega nord ha preso la parola il collega di gruppo Marco Bagnoli, che ha invece messo in evidenza come sia importante considerare le difficoltà create dalla crisi economica in termini di disagio abitativo, punire le occupazioni abusive “e magari tenere in futuro in considerazione le coppie di coinquilini che vanno d’accordo”. Euro Cattini (Lega nord) ha poi spiegato di aver apprezzato il lavoro di Agnoletto e Bellelli ma ha anche affermato “che gli stranieri sono occupanti di una terra che non conoscono e per la libertà della quale sono morti combattendo in tanti nella guerra di Liberazione. Case, scuole, panchine sono occupati da etnie straniere, questi sono i nuovi invasori e i futuri autoctoni che il nostro emendamento contrasta”. Le dichiarazioni di Cattini sono state subito duramente stigmatizzate dal consigliere Pd Roberto Arletti, che ha citato casi concreti di positiva integrazione di ragazzi stranieri nella nostra società, dicendo che “gli stranieri che lavorano e pagano le tasse sono più italiani di tanti italiani”. Critiche alle parole del consigliere leghista sono venute anche dalla consigliera Francesca Cocozza (Pd), che ha ribadito come questo regolamento “tenga conto della realtà così come il protocollo anti-sfratti della Provincia, a differenza di quanto porta avanti il Governo” e anch’essa concludendo ricordando l’emigrazione italiana all’estero. Il consigliere della Lega nord Enrico Gasparini Casari dal canto suo ha spiegato che le piccole modifiche effettuate al regolamento non sono sufficienti e creeranno tensioni. “Bisogna disincentivare coloro a cui vengono assegnate le case popolari a credersi assistiti fissi per mantenere un diritto che non si vuole perdere”. Roberto Benatti (PdL) ha sottolineato come a suo parere l’aspetto più importante dell’intero regolamento fosse quello legato all’anzianità di residenza, “un passo nella giusta direzione e che riprende peraltro quanto richiesto dal Consiglio comunale. Ricordo che fu un odg del nostro gruppo l’anno scorso a sollevare questo tema. Come aumentare la disponibilità di alloggi visto che il nostro patrimonio immobiliare è vecchio? Crediamo sia sbagliato immobilizzare risorse pubbliche o attendere l’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio; meglio rendere disponibili abitazioni private con le dovute garanzie su mutui e affitti, anche perché incentivando l’autonomia del singolo si disincentiva invece l’assistenzialismo e si aiuta l’uscita dalle case popolari, che non sono a vita”.

Davide dalle Ave (capogruppo Pd) ha spiegato poi come le modifiche introdotte interpretino lo spirito dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio a suo tempo mentre Giliola Pivetti ha ribadito come sia diseducativa l’idea che nelle case popolari si possa restare senza fare nulla per innalzarsi dalla propria condizione economica, definendo però eccessivo l’emendamento della Lega nord e auspicando più autonomia da parte del Comune rispetto alle disposizioni della legge regionale. Il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli ha dato in primis alcuni numeri intervenendo a sua volta in aula. “600 alloggi, 300 domande in graduatoria e 35 assegnazioni l’anno a Carpi. Abbiamo più volte sollevato questa questione ora al centro dell’attenzione di tutti. Auspico che per tutti i servizi alla persona si faccia questo passo che apre un cammino nuovo, anche se ritengo sia mancato ancora un poco di coraggio e si possa fare di più”. Argio Alboresi ha dal canto suo ribadito che “è giusto dire agli stranieri che sono un pelino meno di noi, prendeteveli voi in casa questi extracomunitari se vi piacciono tanto. Il regolamento è un passettino nella direzione giusta ma non è quello che volevamo noi…” Maria Grazia Lugli (Pd) ha citato il caso del figlio ora residente in America per contestare le ultime affermazioni della Lega nord mentre l’assessore Bellelli ha replicato infine agli interventi dei consiglieri sottolineando di avere apprezzato la parte non ideologica del dibattito, motivando i ritardi sul patrimonio Erp con il passaggio Iacp-Acer e Regione-Comune. “Il problema dell’edilizia popolare deve diventare un problema della comunità, dobbiamo dotarci di strumenti nuovi e in questo senso faccio un appello anche alla Fondazione Cassa di Risparmio per un ragionamento da fare in modo condiviso. Grazie alla simulazione fatta in Commissione consiliare – ha detto – abbiamo potuto notare che non ci saranno grandi cambiamenti ai primi posti della graduatoria attuale, segno che gli stranieri che ora sono in corsa per un assegnazione hanno già i requisiti richiesti. La nostra idea di integrazione è comunque diversa da quella della Lega nord, così come questo nuovo regolamento dà una lettura attuale della società: ribadisco che la legge regionale dovrebbe essere modificata in questo senso”.

Si è passati poi alle votazioni: i due emendamenti proposti da Lorenzo Paluan al regolamento sono stati approvati da Pd, ApC, PdL, contraria la Lega nord; voto opposto invece sull’emendamento presentato da Alboresi. Il regolamento nel suo complesso infine ha ottenuto i voti di Pd, PdL e ApC, non quello della Lega nord.