“I dati di Ecosistema urbano 2010, il rapporto annuale di Legambiente, Ambiente Italia e il Sole 24 Ore sulla qualità ambientale delle città capoluogo di provincia – dichiara il dott. Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – mostrano una fotografia in chiaroscuro della nostra città. Dopo molti anni possiamo dire che per alcuni indicatori si è raggiunta una stabilità, con lievi variazioni da un anno all’atro”. “Resta molto alta la produzione pro capite di rifiuti, scesa da 729 a 691 kg per abitante all’anno dal 2008 al 2009, ma ancora molto sostenuta rispetto ad altre realtà nazionali, a dimostrazione come il sistema reggiano di raccolta e smaltimento non sia ancora ottimale. Solo con una raccolta differenziata spinta ed il porta e porta si potranno raggiungere risultati soddisfacenti nei prossimi anni. Proprio la raccolta differenziata si colloca al 49,8 % con un aumento del 2,6 % rispetto al 2008, un aumento modesto ma prevedibile visto che i grandi balzi in avanti appartengono agli inizi degli anni 2000, quando si era da poco iniziato a differenziare i rifiuti. Continua lentamente ma inesorabilmente a calare l’uso dei mezi pubblici, passati da 77 a 73 viaggi per ogni abitante all’anno, a dimostrazione che solo investimenti mirati e consistenti potranno rilanciare questo fondamentale sistema di spostamento in città, ora ostaggio di 65 vetture ogni 100 abitanti (inclusi bambini ed anziani), troppe per non congestionare molte vie cittadine. In questa classifica Reggio purtroppo è prima fra le città della regione. Stabili i consumi di energia delle famiglie reggiane (1210 kWh/anno per abitante) e le isole pedonali e ZTL (rispettivamente 0,41 e 3,57 metri quadrati per abitante), mentre sono in aumento le piste ciclabili che, come più volte ribadito, pongono Reggio al primo posto a livello nazionale con quasi 35 metri equivalenti ad abitante.

L’amministrazione comunale è invece molto debole sull’installazione del solare termico e fotovoltaico sugli edifici pubblici, fermi a 0,91 e 0,23 metri quadrati installati ogni 1000 abitanti. Altalenante il valore delle PM10, che si portano sui 35,3 microgrammi/metro cubo, ai livelli del 2006, scendendo dal valore di 37,3 dello scorso anno, dato comunque influenzato dall’andamento climatico e mediamente ancora molto alto, ma in linea comunque con le altre città del bacino padano.

A livello regionale ci collochiamo al 5 posto posto, precedute da Parma, Bologna, Ravenna e Ferrara e al 18 posto a livello nazionale, scalando una decina di posizioni rispetto allo scorso anno.

Una situazione ambientale – conclude Becchi – tutto sommato discreta, ma che vede nella produzione di rifiuti e nella mobilità due problematiche ancora irrisolte. Gli investimenti sulla mobilità stadale infatti hanno generato solo nuovo traffico, spostandolo spesso solo altrove, ma non intaccando il problema di fondo, mentre è mancata una politica sui trasporti pubblici, che a parte scavare voragini economiche appaiono sempre di più il fanalino di coda delle politiche ambientali cittadine”.