Ultime battute dell’appuntamento che tra venerdì 22 e sabato 23 ottobre ha portato a Modena al Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia i maggiori specialisti di nefrologia dell’Emilia Romagna, della Liguria e della Toscana aderenti alla Società Italiana di Nefrologia.

Il convegno, organizzato dalla Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena, diretta dal prof. Alberto Albertazzi, si è proposto di fare il punto e discutere su vari argomenti “caldi” di Nefrologia, Dialisi e Trapianto per confrontare le diverse esperienze cliniche regionali e arricchire reciprocamente le conoscenze scientifiche onde modulare meglio le scelte terapeutiche quotidiane.

Nelle sue battute inaugurali il convegno si è occupato di (Protocolli immunosoppressivi innovativi nel trapianto) terapia immunosoppressiva che negli ultimi anni ha permesso ottimi risultati sulla sopravvivenza dell’organo e dei pazienti trapiantati (a Modena effettuati a tutt’oggi 401 trapianti renali). I farmaci immunosoppressori non sono privi di effetti negativi è importante ricercare protocolli nuovi ed alternativi che siano in grado di ridurre gli effetti collaterali dei farmaci (inibitori delle calcineurine e steroidi). Ed è proseguito parlando di Diagnostica e trattamento del rene policistico, cioè di una malattia congenita ereditaria che porta all’insufficienza renale con una incidenza di 1 a 1000 abitanti, mettendo a fuoco le conoscenze sulla diagnostica genetica e per immagini del rene policistico e, sopratutto, i risultati preliminari di alcuni trials, ancora in corso, che lasciano supporre la possibilità farmacologica di rallentare l’accrescimento delle cisti renali (anche a Modena si stanno effettuando studi randomizzati e controllati con nuovi farmaci). Una terza sessione (Epidemiologia e trattamento della malattia renovascolare) si è occupata della malattia renovascolare, focalizzandosi in particolare sull’impiego dell’angioplastica (a Modena in collaborazione con la radiologia sono stati effettuati 100 casi con successo), a proposito della quale i risultati di vari studi clinici recentemente pubblicati non danno una interpretazione univoca. La presentazione di esperienze diverse può essere un punto di riferimento per una ampia discussione. La prima giornata si è conclusa con la Presentazione dei registri Regionali dei pazienti in dialisi e trapiantati che permetterà un confronto diretto dei comportamenti regionali non solo sui dati epidemiologici, ma anche sull’investimento delle risorse offrendo un valido contributo per una ampia e proficua discussione con possibile miglioramento della programmazione regionale. Per la prima volta verrà anche proposto un Registro interregionale unificato delle biopsie renali effettuate nelle diverse Regioni.

Il convegno proseguirà sabato 23 ottobre a partire dalle ore 9,00. La quarta sessione parlerà dei Nuovi trattamenti nelle nefropatie glomerulari primitive e secondarie, patologia routinariamente diagnosticata con la biopsia renale. Si tratta ancora di farmaci sperimentali che per i quali è opportuno discutere sull’opportunità di impiego e sugli effetti collaterali per valutare il rischio/beneficio di queste nuove terapie. La quinta sessione (Prevenzione e trattamento delle complicanze vascolari in dialisi) tratterà compiutamente questo tema, aggravato dall’aumento dell’età anagrafica che comporta persistenza in dialisi favorendo la presenza di una sempre maggiore incidenza di complicanze vascolari nei pazienti in trattamento dialitico è questa la patologia più frequente che interessa oltre il 50% dei pazienti in dialisi e la causa più frequente di morte). La sesta e ultima sessione (Programmi integrati Ospedale-Università per la ricerca nefrologica) si occuperà dei nuovi programmi di ricerca nelle Aziende Ospedaliere integrando quella che rappresenta la mission fondamentale della Facoltà di Medicina. In questo momento sembra estremamente utile conoscere il punto di vista dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera onde valutare il grado attuale e le ipotesi future. “Questo Convegno è un riconoscimento del grande lavoro di ricerca, didattica e assistenza portato avanti dal Policlinico in questi anni – ha commentato il prof. Alberto Albertazzi, Direttore della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – Abbiamo sviluppato diversi progetti di ricerca tra cui quelli sulla malattia policistica renale e quelli sui biomarkers per la diagnosi precoce della disfunzione acuta del rene trapiantato”.