“177.800 euro spesi nel triennio 2007-2009 e altri 59.000 stanziati nel 2010 solo per pagare le bollette dell’energia elettrica e dell’acqua ai 60 nomadi del campo di via Nuova ponente, tra i quali anche a persone accusate di reati. In tutto 237.000 euro in quattro anni circa 1000 euro per ogni nomade”.

Queste sono le cifre del denaro pubblico a favore dei nomadi speso dal Comune di Carpi, in provincia di Modena, ed emerse dalla risposta dell’Assessore regionale ai servizi sociali Teresa Marzocchi all’interrogazione presentata del Consigliere regionale del Popolo della Liberta, Andrea Leoni.

”Non solo la Giunta comunale di sinistra non ha ancora mantenuto l’impegno preso, a seguito delle mie sollecitazioni in Regione e di quelle del Consigliere Antonio Russo in Comune, di procedere alla chiusura del campo nomadi e di bloccare il pagamento delle bollette, ma oggi ammette pure la presenza all’interno del campo di soggetti accusati di reati. Tutto questo è veramente scandaloso ed offensivo nei confronti di tutti i cittadini onesti e perbene.

E’ scandaloso per le tante famiglie carpigiane alle quali vengono negati contributi pubblici che invece vengono garantiti ai nomadi. Inoltre è grave che dalla risposta della Regione non emerga alcuna soluzione alternativa al campo nomadi di Carpi, alcuna stima dei tempi previsti per la sua chiusura, ma soltanto l’ipotesi di un progetto di inserimento dei nomadi in appartamenti che è già fallito anche a Modena.

La situazione a Carpi è veramente desolante ed allarmante. L’Amministrazione comunale di sinistra non ha alcuna idea di come uscire dalla devastante situazione del campo nomadi, con l’aggravante di continuare a privilegiare chi ha dimostrato di non rispettare né la legge né la cosa pubblica. A questo punto non si capisce perché chi, come l’Amministrazione comunale, ha creato questa vergognosa situazione sia in grado di saperne uscire.

Ribadisco la necessità di procedere all’allontanamento delle persone autori di reati, al blocco immediato del pagamento delle bollette e alla veloce chiusura del campo che è il simbolo del degrado, dell’inciviltà e della mancata integrazione”.