“Un Paese che non investe nella Cultura è destinato alla decadenza”, così l’Assessore Giulia Luppi (Politiche scolastiche Culturali e Giovanili) spiega perché, in adesione alla proposta di Federculture, ANCI (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) e FAI, venerdì 12 novembre il Museo e la Biblioteca di San Martino in Rio chiuderanno in segno di protesta verso la politica governativa, che con i tagli imposti non lascia spazio a dubbi. “In Italia la Cultura non serve, il diritto dei cittadini alla Cultura non esiste”. Le “Misure” dettate dalla Finanziaria avranno effetti dirompenti anche sulla cultura sammartinese mettendo a repentaglio la politica di intervento pubblico nei settori culturali.

Lo scenario è insostenibile, anche il nostro Comune è paralizzato dall’obbligo di calare le spese per l’80% dell’investimento fatto l’anno precedente (anno già molto magro; cosa resterà dopo un simile taglio indiscriminato?). Questi non sono sacrifici, sono minacce per la Biblioteca (una risorsa per tutti i cittadini), il Museo, le cui attività e laboratori sono oggi una risorsa per le scuole, il Centro Giovani, le mostre. E si potrebbe continuare.

C’è qualcosa che non va. Non solo la Cultura sta soffrendo, la gente e tutto il paese soffre. E’ importante sensibilizzare l’opinione pubblica, lanciare messaggi al Governo contro i tagli diretti alle attività culturali, tagli che considerano cultura e formazione una spesa comprimibile e non un investimento, tagli ai quali l’etica della buona politica deve energicamente opporsi.

Per questo facciamo sentire la nostra voce e aderiamo alla manifestazione nazionale.