Federculture ed Anci, con la partecipazione del Fai, promuovono per domani, 12 novembre, una mobilitazione nazionale di sensibilizzazione sugli effetti della manovra finanziaria sul settore della cultura. Porte chiuse e luci accese sulla cultura, questo il titolo dell’iniziativa, vede l’adesione anche del Comune di Carpi. “L’amministrazione comunale ha scelto di aderire con forza alla mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura promossa da Federculture, Anci e Fai. E’ infatti necessario – spiega l’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari – informare i cittadini e denunciare le gravi ripercussioni che la manovra finanziaria causerà sul settore cultura, il quale rischia di essere penalizzato in modo insostenibile. Oltre ai pesanti tagli al settore, si riduce la capacità di gestione ed erogazione dei servizi cultuali da parte delle amministrazioni pubbliche, si diminuisce l’autonomia e la capacità di intervento delle aziende, fondazioni e società che operano in cultura, si negano le premesse per l’attrazione di capitale privato nella gestione dei beni e delle attività culturali, oltre che mortificare gli operatori che lavorano nel settore. Questa manovra è dunque l’esempio lampante della miopia del Governo nei confronti di una delle vocazioni identitarie del nostro Paese: il patrimonio culturale, lo spettacolo, la creatività, la ricerca e l’innovazione sono risorse strategiche ed irrinunciabili sia per il loro valore sociale che per la crescita ed il rilancio dell’economia e dell’occupazione”.

In occasione di questa mobilitazione l’amministrazione comunale di Carpi ha scelto di non chiudere i servizi e gli istituti culturali della città, ma di pubblicizzare la propria adesione e le motivazioni dell’iniziativa, attraverso la distribuzione di materiale informativo presso la Biblioteca multimediale Loria, il Castello dei Ragazzi, il Palazzo dei Pio, l’Archivio Storico ed il Teatro Comunale.