«Ieri il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno della maggioranza, in cui, sostanzialmente, si chiede di stabilizzare i 14 lavoratori dell’Ufficio Immigrazione vincitori di concorso pubblico. Lo ha fatto con i voti del Pd e di Sinistra per Modena. Ancora una volta la Lega Nord si è divisa con il solo Manfredini che, astenendosi, ha “riconosciuto” le ragioni umane e professionali dei lavoratori a rischio. Purtroppo, ancora una volta, a fare notizia non è il contenuto della discussione ma il diverbio – definito “rissa” – tra me e Nicola Rossi della Lega. Come a voler suggerire l’immagine di un Consiglio comunale dove tutti litigano e quindi, in fondo, sono tutti uguali. Ma in questo modo passano sotto silenzio o non hanno il dovuto rilievo gli aspetti essenziali. Ovvero:

a) il rischio della perdita del posto di lavoro di 14 lavoratori precari da 7 anni e vincitori di concorso; b) il rischio che quei lavoratori, civili, debbano essere rimpiazzati da poliziotti che in questa maniera verrebbero sottratti alle loro mansioni principali ovvero la sicurezza dei cittadini; c) le contraddizioni di una scelta governativa che taglia risorse sul fronte immigrazione e sicurezza anche se su questo ha costruito promesse e fortune elettorali; d) la spaccatura della Lega Nord che pur difendendo il suo Ministro Maroni non ha potuto non riconoscere, purtroppo con il solo Manfredini, che le vite dei lavoratori vengono prima della difesa acritica del governo.

Io credo che dinanzi al problema del lavoro, in questi tempi di crisi economica, tutto il resto passi in secondo piano, compresa qualche parola “forte” (come capita in politica) tra il sottoscritto e un esponente della nuova (nuova? ex Msi? Ex An? Ex “Circoli del Buongoverno” di Dell’Utri?) classe dirigente leghista cittadina, fuori dall’aula consiliare.

Il “teatrino della politica” serve solo a qualche rampante politico locale per prendere qualche riga di giornale e dimostrare alla sua base, nella lotta interna, che nella classifica del “celodurismo” lui è più duro del suo “vecchio capo”. Concludo ribadendo ai lavoratori dell’Ufficio Immigrazione tutta la mia stima e la solidarietà e dichiarando per la loro causa continuerò a battermi».