Il consigliere comunale Luca Lamma, eletto tra le fila del Gruppo del Popolo delle Libertà, ha comunicato nel corso della seduta di ieri, 18 novembre, del Consiglio comunale di Carpi di avere lasciato il Gruppo del PdL aderendo a Futuro e Libertà per l’Italia (Fli). Il Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi, dando notizia di questa decisione di Lamma ha ricordato come per formare un Gruppo consiliare autonomo siano necessari due aderenti.

Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 18 novembre, è stata discussa un’interrogazione della Lista Civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Partito della Rifondazione Comunista riguardante l’area in fregio a via Due Ponti (al Catasto terreni Foglio 143, particella 242). Lorenzo Paluan ha spiegato che “premesso che il progetto relativo alla costruzione della pista ciclabile Due Ponti non affronta la complessità dei problemi legati alla viabilità della zona, individuando un solo percorso ciclabile in sede autonoma a sud di via Due Ponti, e che è opportuno affrontare a breve il più ampio problema del collegamento viario tra la periferia est ed il centro della città; vista l’area, nata per essere destinata a pertinenza della strada e considerato che può essere utilizzata per eventuali future sistemazioni viarie così come previsto nel piano particolareggiato della Cantina della Pioppa, si chiede quali siano le intenzioni dell’amministrazione sulla sorte di tale area nel breve e nel lungo periodo; se è ancora volontà di questa Giunta di dotare via Due Ponti di un sottopasso e se questo sarà solo automobilistico come quello realizzato in via Cremaschi o si intenda dotarlo di un passaggio ciclabile separato dal traffico veicolare”.

“Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – gli ha replicato l’assessore alla Mobilità Carmelo Alberto D’Addese – con decreto del primo aprile 2000 ha vietato espressamente la demolizione del muro di recinzione rendendo impossibile la realizzazione dello scivolo in adiacenza al muro di recinzione tutelato; per questo non fu dato corso ad un progetto che era già stato approntato in parte dagli uffici comunali. Eventuali altre destinazioni/utilizzi di tale area saranno sottoposti al vaglio del Consiglio comunale. In relazione al secondo quesito si specifica che attualmente è in corso uno studio di fattibilità di un sottopasso destinato alle automobili che comunque riserva notevoli difficoltà per le condizioni del sito, quali ad esempio gli accessi alle abitazioni, la presenza di un canale irriguo, eccetera. Per quanto riguarda gli aspetti ciclo-pedonali con il progetto della pista Due Ponti distante circa 100 metri si darà risposta a questa esigenza, mentre per gli aspetti legati alla viabilità la bretellina di collegamento di via Cimitero Israelitico con via Aldo Moro ha reso molto più fluido il collegamento veicolare tra la periferia est e il centro della città”. Paluan ha ribadito che i problemi relativi alla mobilità ciclabile nella zona est della città e al suo collegamento con il centro rimangono così irrisolti e che andrebbe rivista la connessione tra Cibeno e la zona Due Ponti nel Piano di piste ciclabili comunale.

In via Canalvecchio, nel quartiere di Cibeno, sorgerà un nuovo polo scolastico. Il Consiglio comunale di Carpi nella seduta di ieri, ha infatti approvato due delibere relative a questo importante intervento. La prima riguardava la cessione a titolo gratuito all’Unione Terre d’Argine del diritto di superficie, per 50 anni, sull’area comunale occorrente per la realizzazione della scuola stessa. La seconda invece autorizzava l’emissione, sempre da parte dell’Unione, di un prestito obbligazionario per un importo complessivo nominale di 5,9 milioni di euro.

Il progetto riguarda un’area di 14 mila metri quadrati in via Canalvecchio, di proprietà di quattro soggetti diversi, ed è stato approvato dalla Giunta dell’Unione delle Terre d’Argine il 4 novembre scorso. Il polo scolastico costerà circa 8 milioni di euro, due dei quali arriveranno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e 5,9 grazie all’emissione di Bocu dell’Unione (si tratta di un prestito obbligazionario a tasso variabile, validità 20 anni): avrà due piani, una palestra di 1150 mq con tribuna e relativi spogliatoi (600 mq) e con un accesso diverso da quello della scuola, in modo da poter essere destinata alle attività delle società sportive. E ancora sarà dotata di laboratori e di un auditorium di 350 mq, per 4130 mq totali di superficie coperta più un’area verde esterna. Dovrebbe aprire i battenti nel settembre del 2013.

Il dibattito sulle due delibere è stato ampio: dopo che l’assessore al Patrimonio Carmelo Alberto D’Addese ha presentato la delibera sulla cessione del diritto di superficie la consigliera Maria Grazia Lugli (Pd) ha sottolineato come nella zona nord-est della città sia molto sentita l’esigenza di un nuovo polo scolastico e come “questa soluzione sia molto interessante. Importante è anche la scelta di creare due ingressi diversi per palestra e scuole”. L’esigenza di garantire spazi per le attività agonistiche delle associazioni sportive cittadine è stata sottolineata anche dal consigliere di Alleanza per Carpi Giorgio Verrini. Lorenzo Paluan (Carpi a 5 Stelle-Prc) ha invece chiesto lumi sul mutamento dell’orientamento degli edifici e del percorso della pista ciclabile che interessa la scuola mentre Marco Bagnoli (Pd) ha dal canto suo raccomandato diverse modalità di condivisione con i cittadini su progetti similari. Argio Alboresi (capogruppo della Lega nord) ha spiegato poi che la scuola “è giusto farla ma che in un frangente come questo si poteva rinviare la sua costruzione. I due milioni della Fondazione usiamoli per la crisi, di scuole ce ne sono già abbastanza. E i 5,9 milioni di debito si sommeranno a quelli che già i cittadini di Carpi devono pagare”. Bruno Pompeo (Pd) ha invece affermato che “la scuola è un investimento per il futuro dei giovani e in questo periodo con bassi tassi d’interesse è anche vantaggioso”, chiosando poi infine le parole pronunciate poco prima dal collega leghista Euro Cattini sul nuovo plesso di Santa Croce. L’assessore D’Addese ha ribadito che la palestra del nuovo polo avrà un accesso diverso da quello della scuola, per permettere attività sportive pomeridiane e anche agonistiche (basket, volley, calcio a 5…). “Si colma così un vuoto di strutture simili a nord della città. Abbiamo modificato il progetto originario perché le richieste della scuola sono mutate e in base ai dati di natalità. Investire in istruzione e cultura lo riteniamo prioritario, come Comune e come Unione”.

La delibera relativa alla cessione del diritto di superficie è stata alfine approvata da Pd, ApC, Lorenzo Paluan, Luca Lamma, PdL, contraria la sola Lega nord.

Subito dopo il Consiglio comunale ha dibattuto della seconda delibera relativa a questo progetto, relativa al prestito obbligazionario necessario per finanziarlo. L’assessore al Bilancio Cinzia Caruso ha spiegato che il prestito da 5,9 milioni verrà garantito dalla Biis (Banca Investimenti, infrastrutture e sviluppo), mentre il dirigente comunale Norberto Carboni ha sottolineato poi come rispetto al progetto originario, realizzato internamente da tecnici comunali, quello approvato dalla Giunta delle Terre d’Argine preveda un esborso maggiore di 1,5 milioni di euro: oltre alla diversa disposizione degli edifici la superficie del polo scolastico è stata aumentata di 1500 metri quadrati ed è stata spostata l’ubicazione della cabina del gas metano. Euro Cattini (Lega nord) ha ribadito che il Comune ha già 50 milioni di euro di debiti e ora si troverà a pagare per vent’anni un’altra somma cospicua. “Non è che non vogliamo la scuola, solo che si potrebbe posticiparne la costruzione…”. Roberto Andreoli (capogruppo del PdL) mostrando all’emiciclo il progetto del nuovo polo scolastico ha ricordato come nella zona nord di Carpi una palestra la si attendesse da 15 anni e una scuola da 10 anni. “Noi discutiamo ora di una cosa che riguarda le Terre d’Argine e che la sua Giunta ha già votato. I cittadini sono stati esautorati da questa scelta e non sappiamo nemmeno se la scuola sarà elementare o media….”. Il Sindaco Enrico Campedelli ha allora preso la parola per ribadire come la Giunta sia “orgogliosa che mentre a livello nazionale si taglia sull’istruzione a Carpi si sia deciso di insediare invece un nuovo polo, dando risposte ai cittadini. Ricordo che nel Consiglio delle Terre d’Argine decidono poi i rappresentanti dei quattro comuni membri, di maggioranza ed opposizione in proporzione. L’Unione è stata l’opportunità di realizzare questo progetto e la stessa Finanziaria spinge i Comuni ad associarsi…”. Lorenzo Paluan dal canto suo ha ricordato come al momento del voto su una delibera riguardante l’Unione fosse solito lasciare l’aula, “ma non questa volta, per il valore dell’investimento, utile anche in senso anticiclico. Sottolineo però gli errori di percorso, come le modifiche del progetto in corso d’opera e la poca partecipazione su un’opera pubblica come questa. Grandi riserve che accantono per la rilevanza del tema”. Roberto Benatti (PdL) ha spiegato che a suo parere “sarebbe più serio se questi progetti passassero prima dal nostro Consiglio che dalla Giunta e dal Consiglio dell’Unione…Nel merito 1400 euro al metro quadrato mi sembrano tanti per questa realizzazione: con la crisi si potrebbero spuntare prezzi di mercato migliori…”. Paolo Zironi (Pd) è invece intervenuto parlando di una scelta fatta a suo tempo, quella dell’Unione, che permette di razionalizzare le capacità d’intervento dell’ente locale. “C’è anche Carpi nell’Unione, la scuola è sul nostro territorio e soddisfa esigenze dei nostri cittadini, non facciamo sempre campanilismo…”. La collega di gruppo Lugli ha poi ricordato come nel ‘pacchetto’ di interventi per le politiche scolastiche dell’Unione ce ne siano anche a favore degli altri comuni membri e che di questi se ne discuterà il 24 novembre prossimo. Roberto Arletti, anch’egli consigliere Pd, ha invece rammentato come fossero almeno dieci gli anni che a nord della città, zona a recente e forte espansione, si attendesse questo polo scolastico, e che “il momento è favorevole per quello che riguarda i tassi d’interesse ai minimi storici. Il tasso relativo al Prestito obbligazionario per la scuola si può poi trasformare da variabile a fisso”. Cristian Rostovi (PdL) ha stigmatizzato dal canto suo un’affermazione fatta da Arletti sul fatto che i fondi stanziati per questo progetto avrebbero potuto andare a imprese del territorio: “come fate a saperlo? Riteniamo strano che non si possa partecipare alla nascita di questo progetto, sia come minoranza che come Giunta carpigiana”. L’assessore Caruso ha poi preso la parola in sede di replica ribadendo come la nuova scuola fosse un investimento fatto a Carpi per le esigenze dei cittadini di Carpi. “L’Unione non è il mezzo per giungere all’elusione del Patto di Stabilità”. Caruso ha poi elencato le cifre relative ai debiti dell’amministrazione negli ultimi anni: 53 milioni nel 2007, 49,5 nel 2008, 45.5 (con l’Unione) nel 2009, 44.7 (sempre con le Terre d’Argine) nel Bilancio assestato del 2010. Rispetto alla percentuale di indebitamento tra interessi passivi e spesa corrente questa è invece diminuita all’1.94% nell’assestato 2010 (il limite massimo previsto dal Testo unico degli enti locali è del 15%) per passare al 2.40% nel preventivo 2011, che comprende anche il nuovo polo di Cibeno. L’assessore ha poi ricordato che le tecnologie fotovoltaiche che verranno utilizzate nella scuola di via Canalvecchio hanno un valore di 750 mila euro e che grazie ai due milioni giunti dalla Regione sarebbe comunque stato possibile per il Comune non sforare il Patto di stabilità, nel caso avesse voluto finanziare con risorse proprie il progetto. In sede di dichiarazione di voto il capogruppo PdL Andreoli ha ribadito di essere contro “quest’amministrazione che fa pagare ai cittadini ciò che decidono le Terre d’Argine. Gli interessi sono bassi? Allora perché non si realizzano ora tutti i progetti fermi da anni?” Il capogruppo Pd Davide Dalle Ave ha invece ricordato che l’Unione è un investimento politico per un migliore governo del territorio: ”chi parla di fusione dei quattro comuni in un ente unico non vuole potenziare l’Unione come vogliamo fare”. La delibera sul prestito obbligazionario è stata votata da Pd, Lorenzo Paluan e ApC, mentre voto contrario hanno espresso Lega nord e PdL oltre al finiano Luca Lamma.