In occasione della Settimana della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – il documento sui diritti individuali promosso e siglato dagli Stati membri delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 – Comune, Scuola di Pace, Liceo Moro e Centro territoriale permanente (Ctp) di Reggio Emilia organizzano alcune iniziative con l’obiettivo di divulgare la cultura della pace e sensibilizzare i cittadini ai temi della convivenza e al valore dell’intercultura, con una particolare attenzione all’integrazione sociale dei migranti. Alle iniziative hanno aderito Amnesty International, Colore cittadini contro le mafie e Libera di Reggio Emilia.

Il programma è stato presentato oggi alla stampa dagli assessori comunali alla Cultura e Università Giovanni Catellani e alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini. Insieme a loro, Rossella Rovesti e Fulvio Bucci per la Scuola di Pace, Anna Gilli, docente del liceo Moro e il fotografo Ermanno Foroni.

Nel corso dell’incontro, gli assessori Catellani e Corradini hanno tra l’altro sottolineato il positivo coinvolgimento della Scuola di Pace e di altre associazioni del territorio nella realizzazione di un programma che unisce esperienze autonome e diverse tra loro e si inserisce in modo intelligente nel territorio reggiano, sperimentando nuove modalità per affrontare temi sociali capaci di avvicinare i giovani. La scelta di svolgere molte iniziative nei luoghi di Reggio che sono crocevia del transito di mondi diversi (in particolare, nella stazione ferroviaria), ha un forte valore simbolico e le rende più efficaci.

L’iniziativa centrale sarà “I luoghi della (in)differenza”, che da sabato 27 novembre a sabato 18 dicembre coinvolgerà i cittadini reggiani e i viaggiatori che transitano ogni giorno dalla stazione ferroviaria in un percorso di conoscenza di situazioni sociali e umane apparentemente lontane, ma in realtà sempre più vicine alla nostra realtà e a quel ‘Noi’ universale che affianca diritti delle persone, disparità concrete e indifferenza quotidiana.

Sarà una mostra del fotografo reggiano Ermanno Foroni che, attraverso 40 scatti in bianco e nero realizzati negli ultimi vent’anni, mette in evidenza situazioni di emarginazione, lavoro minorile, condizione femminile e di disagio in cui vivono le popolazioni del Bangladesh, Congo, Bolivia, Palestina, Afghanistan, Sierra Leone, Madagascar, Kenya, India, Yemen, Romania, Sudafrica.

La mostra, che sarà inaugurata alle ore 11 di sabato 27 novembre con un’animazione musicale dei ‘Gasparazzo’, è accompagnata dalla proiezione di un video realizzato dagli studenti della 2^ I del liceo “Aldo Moro” nel corso dei laboratori di educazione interculturale tenuti l’anno scorso dal centro interculturale Mondinsieme. Il video, dal titolo “Uno sguardo sui luoghi della (in)differenza a Reggio Emilia”, consiste in un reportage sulla difficile integrazione dei migranti nella realtà reggiana e ha ottenuto diversi riconoscimenti in Italia e all’estero, tra i quali il “Premio per la Pace Giuseppe Dossetti 2010”, riservato alle scuole reggiane.

È inoltre prevista la divulgazione in formato Mp3 di alcune storie di immigrati stranieri in Italia. La registrazione sarà consegnata ai visitatori della mostra e i racconti li accompagneranno nel percorso.

Le 15 associazioni aderenti alla Scuola di Pace, insieme a Libera Reggio Emilia, Colore Cittadini contro le Mafie e Amnesty International, saranno presenti nello spazio della stazione con un punto informativo con proposte e campagne in difesa dei diritti umani.

Sabato 18 dicembre, ultimo giorno di apertura della mostra, alle 12.30, è inoltre previsto un reading teatrale a tre voci e una tromba, a cura di ‘Compagnia migrante’, dal titolo “I colori dell’integrazione – C’era una volta…storie di badanti e clandestini, amore e blues, ricette di cous cous e cappelletti”.

“I luoghi della (in)differenza” sarà aperta nella stazione di Reggio Emilia con i seguenti orari feriali: dalle ore 7.30 alle 9; dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 19. Sabato, domenica e nei festivi, invece, dalle 10 alle 19.30.

Il programma delle iniziative reggiane dedicate alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo prevede ulteriori appuntamenti:

venerdì 26 novembre, nel centro d’incontro Reggio est di via Turri 49, incontro sulla drammatica realtà del Congo (ore 21);

sabato 4 dicembre, alle 17.30, nello spazio Infoshop Mag6 di via Vincnezi 13/A, sarà presentata la rivista ‘Interculture’;

mercoledì 8, alle 17.30, nel centro Reggio est, spettacolo e video dal titolo ‘Un posto – piece di teatro civile’;

venerdì 10, nel Maki pub di Bagnolo, concerto dei ‘Gasparazzo’, letture e cena;

sabato 11, fiaccolata per la pace e i diritti umani dalla stazione alla Gabella di via Roma (inizio ore 18);

domenica 12, nella parrocchia di San Luigi Gonzaga di via Torricelli 31, incontro sull’articolo 4 della Costituzione dal titolo “Il lavoro e i diritti oggi” (ore 17); alle 20.30, invece, nel circolo Arci Tunnel di via del Chionso, serata di teatro, danza e musica a cura di ‘Teatro dei venti’ e gruppo ‘Machaka’ (Mozambico);

infine, mercoledì 15 dicembre, alle 21, nello spazio Infoshop Mag6, incontro dal titolo “Quale futuro per Haiti?”.

ERMANNO FORONI. Nasce a Reggio Emilia nel 1958 e si accosta alla fotografia intorno al 1985. Da subito pone particolare attenzione ai temi sociali, dell’emarginazione, dello sfruttamento del lavoro minorile, della condizione femminile e più in generale del disagio in cui vivono le popolazioni dei cosiddetti terzo e quarto mondo. Il primo materiale fotografico raccolto in Brasile nel 1986 è emblematico: la scoperta della realtà delle Favelas e l’incontro con i Garimperos, i cercatori d’oro della Sierra Pelada, nella miniera d’oro a cielo aperto. Da quel viaggio l’interesse per la fotografia si trasforma in passione ed impegno sociale.

A seguito di questa esperienza brasiliana, intraprende un gran numero di viaggi lunghi e avventurosi, da cui scaturiscono reportage fotografici di grande intensità espressiva e di notevole valore documentario. I reportage di viaggio di Ermanno diventano così diari di viaggio, suggestivi racconti che si dipanano attraverso le immagini.

 

fotografie di Ermanno Foroni