«Abbiamo superato la soglia del ridicolo. A questo punto, per scusarsi, Trenitalia dovrebbe riflettere seriamente sull’ipotesi di regalare un abbonamento a tutti i pendolari». E’ il commento di Stefano Vaccari, assessore alla Mobilità della Provincia di Modena, sulla denuncia del Comitato utenti della ferrovia Modena-Carpi-Mantova: otto treni cancellati tra la sera di lunedì 22 e il primo pomeriggio di martedì 23 novembre.

Proprio nei giorni scorsi l’assessore Vaccari aveva inviato una lettera ad Alfredo Peri, assessore alla Mobilità della Regione Emilia Romagna, per chiedere un «risoluto intervento della Regione per superare l’attuale sovrapposizione di inefficienze nel governo della ferrovia Modena-Verona, spostando sulla direzione regionale dell’Emilia Romagna di Rfi la gestione dell’infrastruttura ora a Verona». Nella lettera si chiedeva anche di «operare una più chiara assegnazione di responsabilità gestionali del servizio ad una delle due direzioni regionali di Trenitalia, o ad entrambe, spezzando però la gestione di Mantova, assegnando a Bologna la competenza sul tratto modenese». Si tratta di richieste concordate con i Comuni di Modena, Carpi, Novi, Soliera e con il Comitato utenti.

La cancellazione degli otto treni è partita con un guasto al guasto al convoglio R20723 proveniente da Verona, in arrivo a Modena alle 21,02 di lunedì 22 novembre. «A cascata – ha ricostruito il presidente del Comitato utenti Angelo Frascarolo – sono stati cancellati tutti i collegamenti della prima mattinata della “navetta” Modena-Carpi, e cioè i treni R20740 (ore 7,19 da Modena), R20741 (ore 7,42 da Carpi), R20742 (ore 8,06 da Modena), R20743 (ore 8,38 da Carpi), R20744 (ore 9,20 da Modena), R20745 (ore 9,58 da Carpi). Dopo di che è stato soppresso anche il R20708 (ore 13,33 da Modena)»

Il servizio sostitutivo con gli autobus, inoltre, «è risultato insufficiente ed è stato annunciato in modi non chiari» rincara il Comitato utenti che ricorda anche come il nuovo orario in vigore da dicembre «non sia stato ancora reso noto ,nonostante le promesse già dall’inverno scorso».