A differenza di altre realtà, più appesantite dalla crisi e con meno potenzialità, può davvero ripartire. Ma può anche restare al palo, condannandosi così a perdere posizioni e competitività. In questo momento, così delicato, se abbiamo a cuore il futuro della nostra provincia non possiamo dividerci secondo vecchi steccati e sprecare tempo e risorse in attacchi e difese che non aiutano in nessun modo il territorio a vincere le sfide che ha davanti.
Chi pensava che – terminata la recessione più dura che il mondo abbia conosciuto dal secondo dopoguerra – le cose tornassero semplicemente come prima si è dovuto rapidamente ricredere. La crisi che abbiamo attraversato è stata strutturale, ha investito le imprese ma anche la società, obbligando ognuno di noi a ripensare il proprio ruolo e i propri compiti. Serve un nuovo paradigma per stare sui mercati così come per garantire la coesione sociale.
È una sfida difficile e ci troviamo a dover giocare in condizioni pessime. A livello internazionale, infatti, la finanza di interi Paesi – dopo la Grecia anche l’Irlanda – scricchiola, mentre il nostro Pese si trova ad avanzare allo sbando, con un Governo incapace di sviluppare una politica economica e di dare alle imprese il supporto di cui hanno bisogno, prontissimo solo a tagliare risorse agli Enti locali e ai territori, mettendo in grande difficoltà le politiche di coesione.
Anche per questo è necessario che, con senso di responsabilità straordinario, sistemi evoluti come Modena compiano uno sforzo supplementare per affrontare le sfide che abbiamo davanti, che non lasceranno nessun territorio là dove si trovava prima: ci sarà chi avanzerà e chi perderà posizioni. Non mancano, certo, i problemi né gli errori, ma concentriamo sulle cose da fare: come il “sistema Modena” – nessuno escluso – sostiene il riposizionamento della nostra manifattura, come rimettiamo al centro la nostra produzione agricola, come incidiamo sul turismo/ambiente, sull’economia dei servizi alla persona. Come insomma rafforziamo un sistema provinciale che vuole rischiare e rimettersi in gioco in modo nuovo. Per farlo puntiamo sugli elementi positivi e di forza: ripresa dell’export, consapevolezza delle PMI di dover fare rete, l’avvio di alcune grandi opere (cispadana) e il possibile completamento di altre (rete ferroviaria e scalo merci) che determinano anche un legame tra territori diversi, foriero di opportunità ulteriori, casa natale di Enzo Ferrari, il tecnopolo per la ricerca (e ne cito solo alcuni).
Guardiamo a tutto questo per compiere ogni giorno un passo avanti, per il futuro della nostra provincia.