In lieve calo le nuove diagnosi di AIDS, stabile l’incidenza dei nuovi casi di persone sieropositive, quasi una persona su due scopre di essere sieropositiva solo al momento della diagnosi di AIDS. Questa la situazione in Emilia-Romagna, descritta nell’ultimo Rapporto regionale sullo stato dell’infezione da HIV/AIDS, pubblicato ogni anno per il 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta all’Aids.In particolare, sono 2,5 ogni centomila residenti i nuovi casi di malattia nel biennio 2008-2009; 9,1 ogni centomila emiliano-romagnoli è il dato medio annuale per l’HIV esaminando gli ultimi quattro anni (in entrambi i casi, il solo dato annuale non descrive in modo esaustivo il fenomeno).

La Giornata mondiale per la lotta all’AIDS offre l’opportunità di focalizzare l’attenzione sul problema e sulle prospettive di cura. “L’obiettivo, soprattutto, è insistere nel promuovere informazione e stili di vita attenti alla salute propria e degli altri, in particolare tra i più giovani, i più esposti ai rischi di trasmissione del virus, oggi sempre più legato ai rapporti sessuali”, ha detto l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti che ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di volontariato impegnate nella lotta all’AIDS, che oggi a pieno titolo sono parte della Commissione regionale AIDS, ridefinita in questi giorni con delibera di Giunta 1778.

In questo ambito, la Regione, in condivisione con le associazioni di volontariato, ha messo in campo anche per questo 1° dicembre una campagna informativa che sottolinea l’importanza della prevenzione e ricorda la gratuità del test HIV, possibile anche in anonimato. “In una storia d’amore la tua storia ti accompagna sempre: tieni fuori l’Aids”, “Usa il preservativo”, “Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv”: questi i messaggi contenuti in opuscoli e locandine distribuiti in tutto il territorio regionale.

In questi materiali informativi sono riportati anche i riferimenti per avere informazioni sulla malattia, sulle modalità di prevenzione, sul che fare per effettuare il test HIV gratuito, anche in anonimato:

– il telefono verde AIDS 800 856080, gestito dall’Azienda Usl di Bologna (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12);

– il sito internet www.helpaids.it, gestito dalle Aziende sanitarie di Modena, che offre anche consulenze in anonimato.

Le iniziative per la Giornata mondiale contro l’HIV/AIDS

In occasione della Giornata mondiale, molte iniziative sono promosse dalle Aziende sanitarie, dagli Enti locali e dalle associazioni di volontariato impegnate nella lotta all’Aids. Tra gli eventi, a Ferrara l’1 dicembre le premiazioni del concorso “Write-AIDS” promosso dalle due Aziende sanitarie e dall’Ufficio scolastico provinciale e rivolto a tutti i cittadini; l’incontro si svolge dalle 8.45 alla Multisala Apollo (Piazza carbone 35), per l’occasione verrà presentato il documentario di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli “Il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era dell’AIDS”.

A Ravenna, conferenza sul tema della prevenzione e della comunicazione ai più giovani sull’HIV/AIDS (dalle 9.30, Palazzo dei Congressi, Largo Firenze).

A Piacenza il tema è “HIV e lavoro” (dalle 15, Sala del Consiglio provinciale, via Garibaldi 50).

Tra le tante iniziative di Modena, il 2 dicembre dalle 10 nel carcere Sant’Anna incontro con i detenuti nell’ambito del progetto “La mia salute è la tua salute”, promosso da Azienda Usl e “Associazione carcere-città”.

A Reggio Emilia, il 1° dicembre sarà possibile eseguire il test HIV in forma anonima e gratuita dalle 9 alle 13 in Piazza Prampolini e all’interno dell’area San Lazzaro; dalle 15 alle 17 anche al Centro per la salute della famiglia straniera in viale Monte S. Michele.

I dati su HIV/AIDS in Emilia-Romagna

Il rapporto si concentra in particolare sui dati del nuovo sistema di sorveglianza sulla sieropositività, avviato in tutta l’Emilia-Romagna all’inizio del 2009, a partire dalle esperienze maturate dall’Osservatorio provinciale di Modena (gestito dal 1985 dall’Azienda Usl e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria) e dal sistema di monitoraggio dell’Azienda Usl di Rimini. Il rapporto esamina anche i dati relativi ai tre anni precedenti l’avvio del sistema di sorveglianza, per cui l’analisi complessiva riguarda gli anni 2006-2009.

Nel 2009, le nuove diagnosi di HIV sono state 406 tra i residenti, con un tasso di incidenza pari a 9,4 ogni centomila abitanti.

Nell’analisi complessiva del periodo 2006-2009, il tasso medio di incidenza annuale è di 9,1 nuovi casi ogni centomila residenti. Il dato conferma il trend di stabilità dell’infezione stimato negli ultimi anni.

Le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva: maschi (il 72% dei casi nel periodo 2006-2009), di età tra 30 e 39 anni (35,6%), di nazionalità italiana (71%).

Nel rapporto maschi femmine, il dato è di 2,6 maschi sieropositivi ogni donna, che scende a 1,2 se si considera la fascia di età sotto i 30 anni.

La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: nei quattro anni di osservazione ha raggiunto l’84% di tutte le diagnosi di HIV e il 56% è dovuto al contatto eterosessuale (28% omosessuale o bisessuale).

Negli uomini, la fascia di età prevalente al momento della diagnosi è 30-49 anni (66,1%), nelle donne è 20-39 (66,7%).

Le donne che hanno scoperto la sieropositività durante la gravidanza sono il 21% del totale dei casi femminili e i tassi di incidenza mostrano un andamento in lieve crescita. Gli stranieri sieropositivi sono il 29%.

Per quanto riguarda l’AIDS, i nuovi casi nel 2009 in Emilia-Romagna sono stati 79, un dato sottostimato per il cosiddetto “ritardo di notifica”, il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Centro Operativo AIDS (Coa) dell’Istituto superiore di sanità. Il tasso biennale (più stabile del dato annuale) riferito al 2008-2009 registra 2,5 casi di AIDS ogni centomila abitanti (2,8 nel 2007-2008).

Nel 2009 risulta sempre costante il rapporto tra i due sessi (3 maschi ogni femmina). L’età mediana della diagnosi corrisponde a 39,5 anni nelle donne e 45 anni negli uomini.

Quasi una persona su due al momento della diagnosi di AIDS non sa di essere sieropositivo: la data del primo test HIV positivo e la data di diagnosi della malattia coincidono nel 44,9% dei casi (nel 1996 il dato era al 14%). Un dato che oltre a significare un possibile aumento del rischio di contagio, di ritardo nell’inizio della terapia e dunque della sua efficacia, propone una volta di più la necessità di informare, di sottolineare la necessità di fare il test HIV nel caso di rapporti o comportamenti a rischio.

Nel confronto nazionale, l’Emilia-Romagna nel 2009 risulta al quinto posto per tasso di incidenza, dopo Liguria, Lombardia, Lazio e Toscana.

Per approfondimenti, anche sulle iniziative organizzate in occasione del 1° dicembre: www.saluter.it