Nella scorsa settimana la classe 2° di una scuola elementare di Carpi è stata costretta a dividersi nelle due prime per la mancanza di una maestra a casa per malattia; così tre classi elementari hanno perso diverse ore di lezione in quanto le sostituzioni con docenti interni della scuola, che potrebbero sfruttare quel tempo per andare avanti con la propria materia, non sono più permesse (perché non più pagate). Alla luce dei gravi tagli fatti sulla scuola pubblica (123 milioni di euro per l’istruzione prescolastica, 780 milioni per quella primaria, 208 per la secondaria di primo grado e 841 milioni di euro per quella di secondo grado) e della reintegrazione, nell’ultima manovra finanziaria, dei fondi per le scuole paritarie (private, che, per l’art.33 della Costituzione, non dovrebbero comportare oneri per lo stato) riportati da 250 milioni agli originali 495 (soldi con cui potremo dotare gli istituti scolastici delle risorse necessarie per offrire ai nostri ragazzi un’offerta formativa pubblica migliore e servizi più efficienti) ci si chiede perché quella che dovrebbe essere una priorità per il futuro di una nazione, in realtà sia solo fonte di tagli indiscriminati.

Su questi temi vi invito a partecipare ai banchetti informativi che stiamo facendo in Piazza Martiri che proseguiranno anche questo fine settimana

(Fabio Esposito, coordinatore comunale IDV)