“La conoscenza della lingua italiana è condizione necessaria ed irrinunciabile per una vera integrazione degli immigrati che vivono nel nostro Paese. Rendendone obbligatorio l’apprendimento di base il Governo ha imboccato la strada giusta. Conoscere l’italiano è indispensabile per lavorare, per avere relazioni sociali, per vivere la quotidianità e, in definitiva, per integrarsi. Il fatto per esempio che a tante donne islamiche, che vivono in Italia, sia impedito, dai loro mariti o dagli uomini della loro famiglia, di imparare la lingua e quindi di integrarsi, ci dà l’esatta misura di quanto invece questo provvedimento sia importante. Per questo motivo, l’alzata di scudi del PD e di buona parte della sinistra contro l’iniziativa del Governo, che impone la conoscenza di base della lingua italiana, è assurda ed incomprensibile. Evidentemente questi signori vorrebbero proseguire per la dannosa via del multiculturalismo, ormai fallito in tutta Europa, dei ghetti linguistici, sociali e culturali, che fino ad ora hanno portato all’isolamento di molti stranieri e di intere comunità. È inaccettabile che su un provvedimento ormai obbligatorio in moltissimi Paesi, si facciano polemiche strumentali ed inutile demagogia. Se uno straniero che vive in Italia da cinque anni non conosce la nostra lingua, è giusto che non ottenga un permesso permanente per rimanere nel nostro Paese. La sinistra invece sarebbe addirittura pronta a dargli la cittadinanza. Invece per fortuna che gli Italiani hanno scelto il centrodestra per la guida del Paese. Con noi al governo la dannosa cultura che vuole solo diritti senza mai pretendere nessun dovere è solo un ricordo del passato”.

(dichiarazione dell’Onorevole Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Popolo della Libertà)