Alla vigilia del passaggio in Consiglio provinciale del Bilancio di previsione 2011, in programma mercoledì 22 dicembre, il Gruppo consiliare della Lega Nord ha illustrato le proprie valutazioni sul documento di programmazione economica e sulle ragioni del proprio dissenso rispetto alla sua impostazione. Il capogruppo della Lega Nord Stefano Tombari, i consiglieri Francesca Carlotti, Romano Albertini e Paolo Roggero, hanno anche illustrato un emendamento che sarà presentato in aula, finalizzato a “trasferire 300.000 agli interventi diretti anticrisi, da recuperare limando di 50.000 euro a testa i capitoli relativi alla manutenzione straordinaria del patrimonio pubblico ed al rinnovo del parco-auto e soprattutto tagliando di 200.000 euro gli stanziamenti per la Fondazione Palazzo Magnani sia per una scala di priorità, sia perché una fondazione dovrebbe mettere radici sul territorio con il concorso, anche finanziario, di privati ed altri soggetti”.

“A prescindere da tutte le valutazioni nel merito sul bilancio, e sulle priorità assegnate alla Provincia, che stridono fortemente con le contingenze dei nostri giorni”, il Gruppo della Lega Nord ha poi criticato “le comunicazioni errate fornite ai cittadini in sede di comunicato stampa sul bilancio, ed anche nella stessa relazione al bilancio”.

“La Masini ha sostenuto, sbagliando e dimostrando superficialità ed approssimazione, se non peggio, che “ la Finanziaria 1997 del Governo Prodi aveva compiuto un primo passo verso il federalismo fiscale, disponendo che i bilanci delle Province fossero finanziati con i proventi realizzati dalla tassazione locale relativa al gettito dell’Imposta provinciale di trascrizione, addizionale Enel e Rc-auto, mentre la Finanziaria 2003 del Governo Berlusconi ha disposto, con effetto retroattivo, che – considerata la spesa storica delle Province finanziata da trasferimenti statali – la parte eventualmente eccedente tale cifra derivante dal gettito locale, fosse restituita annualmente allo Stato” – ha detto Stefano Tombari -Tutto ciò è però falso: sono state infatti la Finanziaria del Governo Prodi e due leggi successive sempre del centro-sinistra, nel disporre il trasferimento alle Province di Imposta provinciale di trascrizione, addizionale Enel e Rc-auto, a prevedere sin dall’inizio che le somme avrebbero comportato una equivalente decurtazione dei fondi trasferiti agli enti locali. La Finanziaria 2003 del Governo Berlusconi non ha fatto altro che dare attuazione alle suddette normative, visto che nel frattempo, per insipienza dei ministri dell’Interno dei Governi di centro-sinistra, non era stato possibile effettuare i riconteggi per definire i fondi in esubero trasferiti agli enti locali, compresi quelli della nostra Provincia; prova ne è il fatto che questi fondi venivano, grazie alla cautela degli uffici provinciali preposti al bilancio, accantonati in vista di future restituzione, a partire dal 1999, ed è scritto nei nostri vecchi bilanci provinciali”.

“E’ altrettanto falso il fatto che “la parte eventualmente eccedente tale cifra derivante dal gettito locale, fosse restituita annualmente allo Stato”: ad oggi il gettito locale su quei tributi ammonta a oltre 40 Milioni di euro, e la parte eccedente, che ammonta a oltre 15 milioni effettivi conteggiando le detrazioni, resta intatta nelle fonti della Provincia – ha concluso Tombari – In una società privata ci sarebbe da domandarsi se si sia in presenza della fattispecie di “false comunicazioni sociali”: in un ente locale ci si domanda come definire questo modo di fare politica”.

Criticata anche l’assessore Acerenza che ha affermato che “l’aliquota applicata sull’Ipt resta, come avviene dal 1999, al 20%, nonostante alle Province sia data la possibilità di arrivare fino al 30%”, mentre nella relazione al Bilancio si afferma che “nel 2009 l’art. 77/bis, comma 30, del D.L. 112/08 poi convertito con L. 133, ha stabilito la sospensione del potere degli Enti Locali di deliberare aumenti delle aliquote delle imposte fino all’entrata in vigore, che non appare prossima, del federalismo fiscale”. “Inutile farsi belli dicendo che non si aumentano le tasse, quando non in realtà non è possibile decidere alcun aumento…”, ha concluso Stefano Tombari invitando il duo Masini-Acerenza “a leggere i propri documenti prima di rilasciare certe dichiarazioni”.