La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla morte del piccolo Devid, il neonato di venti giorni deceduto il 5 gennaio a causa degli stenti e del freddo patiti vivendo con la famiglia per strada. Nessuna ipotesi di reato viene avanzata per il momento. Il fascicolo è stato affidato al pm Alessandra Serra, che si occupa con altri colleghi delle cosiddette ‘fasce deboli’. La Procura con questa iniziativa intende intanto acquisire tutta la documentazione sanitaria relativa alla vicenda ed eventuale documentazione dei servizi sociali cittadini.

La madre del neonato ”ha sempre rifiutato gli aiuti offerti, dicendo di non aver bisogno di nulla e questa è la cosa più triste”. E’ quanto fa sapere il commissario straordinario di Bologna, Anna Maria Cancellieri riferendo ai cronisti a Palazzo d’Accursio che ”sulla vicenda stiamo facendo tutti gli accertamenti, anche sanitari e in collaborazione con la Regione”.

Si tratta, prosegue il commissario, di ”una povera donna che non ha mai chiesto aiuto o qualcosa al Comune. Tuttavia è stata sentita, vista e intercettata dagli operatori sociali e non è che la città non si sia accorta di lei, è lei che ha sempre rifiutato ogni tipo di offerta d’aiuto”.

Al momento sono in corso accertamenti anche sull’appartamento in via Tovaglie dove la donna, una bolognese intorno ai 35 anni, risulta residente. A servizi sociali del Comune risulta, comunque, che alla ragazza siano già stati tolti in passato due bambini che attualmente sono in affidamento.