E’ auspicabile che l’Unione Europea assuma provvedimenti concreti ed urgenti finalizzati a garantire a livello internazionale il rispetto della libertà religiosa, assicurando la sicurezza e l’integrità fisica di tutti i credenti. Garanzie che devono valere anche per i cristiani, vittime recentemente di gravi episodi di intolleranza e di violenza.

Il 31 ottobre a Baghdad sono stati uccisi 46 cristiani, mentre tre mesi dopo, il 31 dicembre 2010, ad Alessandria d’Egitto, sono morte 21 persone in un attentato dinamitardo. Sono solo gli ultimi episodi, in ordine di tempo, di uno stillicidio di violenza ormai intollerabile.

Come consigliere regionale del Pdl appoggio la risoluzione presentata dai colleghi di coalizione, affinché tutti i rappresentanti delle Istituzioni, compresi i componenti della Giunta regionale, si assumano le proprie responsabilità e non rimangano inermi e indifferenti di fronte alle ultime stragi avvenute in Iraq e in Egitto.

Non è ammissibile che le Istituzioni europee assistano passivamente all’attuazione del piano di epurazione religiosa che si sta realizzando in Medio Oriente.

Fino ad ora le istituzioni internazionali hanno fatto poco per impedire questa carneficina: l’ONU ha prodotto solo un richiamo al fine di proteggere gli esuli cristiani iracheni, in fuga dopo le ripetute stragi.

La Commissione Europea, tace o balbetta. Ben diverso fu l’atteggiamento assunto dalla Commissione nel caso della Bosnia, quando a subire violenze furono i musulmani.

A questo proposito “brilla”, per assenza e pavidità, la responsabile della politica estera della Ue, la baronessa “rossa”, Catherine Ashton.

Occorre passare dalle parole ai fatti, dalle generiche dichiarazioni di solidarietà ad atti concreti, fino all’interruzione delle relazioni commerciali con tutti quei Paesi che non riconoscono la libertà di religione e non tutelino, realmente, la vita ed i beni dei professanti.

(Fabio Filippi)