Ha richiesto 52 ore di lavoro dei tecnici del settore Manutenzione e logistica del Comune di Modena la ricostruzione delle stele dedicata alle persone uccise nei campi di sterminio nazisti, danneggiata da un atto vandalico nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio nel parco Vittime dell’Olocausto.

L’intervento ha richiesto la ricomposizione di 64 frammenti di varie dimensioni, in parte consegnati al Comune dalla Questura e in parte recuperati sul posto. La stele, dotata di una protezione in lexan, sarà restituita alla città domenica 23 gennaio alle 10 al parco Vittime dell’Olocausto, in largo Montecassino. Interverranno alla cerimonia il sindaco di Modena Giorgio Pighi e la presidente della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia Sandra Eckert.

‘PORTATE AD AUSCHWITZ UNA FOTO DELLA STELE DISTRUTTA’

“Portate con voi ad Auschwitz una fotografia della stele distrutta che ricorda le vittime della Shoah, oltraggiata da alcuni fanatici la notte di capodanno, e lasciatela nel campo di sterminio come testimonianza della nostra volontà di non dimenticare”.

E’ l’invito che il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha rivolto ieri sera, nell’aula magna dell’Istituto tecnico industriale Fermi, agli studenti modenesi che parteciperanno all’iniziativa “Un treno per Auschwitz”, organizzata in occasione della Giornata della memoria, in programma il 27 gennaio di ogni anno per ricordare l’apertura dei cancelli del campo di sterminio costruito durante l’occupazione nazista della Polonia. Per il settimo anno consecutivo, 150 studenti delle scuole superiori di Modena e altri 350 del territorio provinciale si recheranno ad Auschwitz dal 25 al 30 gennaio svolgendo attività di formazione e approfondimento.

“Chi ha distrutto la stele nel parco Vittime dell’Olocausto ha voluto offendere proprio le vittime, ha spezzato in due parti la parola olocausto e ha scheggiato la stella di David”, ha proseguito il sindaco. “La memoria è un dovere, l’insulto alla memoria è la negazione dell’umanità e l’oltraggio alla memoria è il frutto cattivo delle peggiori intolleranze”.