Giovedì 27 Gennaio alle ore 16,30, presso la Prefettura di Reggio Emilia, in Corso Garibaldi n. 55, avrà luogo la cerimonia di consegna della medaglia d’onore riservata ai cittadini italiani, militari e civili che nell’ultimo conflitto mondiale furono internati nei campi di concentramento nazisti. Come avviene di prassi, nel caso il diretto beneficiario sia deceduto, la decorazione viene assegnata al familiare più stretto. Tra le persone invitate quest’anno, saranno presenti anche Gianluca Gibennini e Neda Spallanzani, rispettivamente nipote di Enzo Norberto Gibennini e figlia di Nestore Spallanzani, cittadini vezzanesi, ora entrambi deceduti, che nel corso della seconda guerra mondiale furono deportati nei lager destinati al lavoro coatto per sostenere l’economia di guerra della Germania e dei suoi alleati. Posta in concomitanza con la commemorazione del Giorno della Memoria, la consegna delle medaglie è una evento simbolico che ci ricollega ad una delle più significative pagine della nostra recente storia e richiama ad una riflessione collettiva.

In occasione del Giorno della Memoria  il Comune di Vezzano propone per martedì 1 Febbraio un’iniziativa riservata alle scuole medie che intende riportare l’attenzione sugli eccidi e le tragedie che hanno segnato il secolo scorso.

Organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune, presso il Teatro Manzoni andrà in scena alle 10,30 uno spettacolo di narrazione dedicato agli studenti, con musica dal vivo, a cura del Teatro dell’Orsa: “Vivere ancora, voci dal filo spinato”, interpretato da Bernardino Bonzani e Monica Morini, con accompagnamento musicale di Claudia Catellani.

Liberamente allestito a partire dagli scritti di Primo Levi, Elie Wiesel, Peter Weiss e altri testimoni del genocidio nazista, si tratta di un viaggio della memoria, un percorso che chiama a non essere semplici spettatori, ma a lasciare traccia di sé nello spazio e nel tempo della rievocazione. Nei quaderni e nei diari dei protagonisti scopriamo la descrizione di eventi e sentimenti narrati da donne e uomini sopravvissuti all’olocausto. Parole e tormenti, domande per ricordare e riflettere.

Al termine dello spettacolo gli attori si fermeranno a parlare con gli studenti per un breve dibattito.