«Estendere l’uso del Durc anche ad altri settori economici, perché è uno strumento essenziale per combattere l’irregolarità delle imprese». Lo propone la Cisl di Modena, che interviene sul dibattito a proposito del Documento unico di regolarità contributiva che devono presentare le aziende edili impegnate in appalti pubblici e privati. «Condividiamo la richiesta delle associazioni di categoria e degli ordini professionali di semplificare le procedure di compilazione e presentazione del Durc – dichiara Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – Del resto la dematerializzazione del Durc, prevista dalla legge regionale 26 novembre, n. 11, va proprio nella direzione di facilitare l’uso di questo documento, che consideriamo essenziale nella lotta al lavoro nero e irregolare».

A questo proposito Coscia ricorda che dagli ultimi dati resi noti dalla Direzione provinciale del lavoro emerge nel 2010 un ulteriore aumento del fenomeno rispetto ai già preoccupanti livelli raggiunti negli anni precedenti. «È necessario proseguire i controlli, potenziando e affinando gli strumenti. Questo significa – spiega il sindacalista Cisl – che servono più ispezioni, ma anche l’incrocio degli esiti e un sempre maggior coordinamento tra gli enti. In questa ottica il Durc non può essere considerato un “incubo”, perché si sta rivelando molto utile per contrastare l’illegalità. Se la procedura risulta troppo complicata e costosa, allora è giusto semplificarla. Noi, però, – prosegue Coscia – suggeriamo di non limitare l’uso del Durc all’edilizia, bensì di estenderlo anche ad altri settori. Inoltre ribadiamo la necessità di incrociare il Durc con gli indici congruità, cioè – conclude il responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale Cisl – il parametro che misura il corretto rapporto tra il numero dei lavoratori impiegati e l’attività svolta».