Il Consiglio Comunale di Modena approva un ODG che di fatto ratifica quanto già affermato con la finanziaria regionale dello scorso anno dalla regione Emilia Romagna: la parificazione delle coppie di fatto alle coppie che hanno contratto matrimonio, nell’accesso ai servizi di welfare. Il consigliere Ricci di Sinistra per Modena parla di discriminazioni che cadono, io invece parlo di politiche per la famiglia che cadono.

Se le risorse fossero infinite, potremmo permetterci di non distinguere, ma siccome ogni giorno sentiamo il Comune di Modena parlare di risorse scarse, mi chiedo perché far cadere quello che è un sensato criterio: ovvero l’aver contratto un matrimonio per avere priorità d’accesso ai servizi. Il Matrimonio è un contratto fra due persone che prendono un impegno verso la società a cui appartengono, e per questo godono di alcuni diritti conseguenti ai doveri assunti in maniera esplicita. Ognuno per la sua vita fa la scelta che preferisce, nessuno obbliga nessuno a sposarsi, però la pretesa di godere degli stessi diritti, non avendo contratto gli stessi doveri, a mio parere impoverisce il concetto stesso di matrimonio, di fatto svuotandolo del suo significato, e così facendo trasformando il concetto di famiglia naturale in qualcosa di sfumato, e impalpabile.

Di fronte a queste scelte, mi chiedo adesso cosa faranno coloro che hanno una storia un po’ diversa nel loro passato: l’UDC proseguirà nel suo intento di votare a favore del bilancio? I cattolici del PD considerano questa parificazione un atto dovuto, oppure un impoverimento ulteriore per le famiglie che invece avrebbero bisogno di sostegno? La crisi diminuisce le risorse, e noi invece di darle a chi ne ha bisogno, allarghiamo le maglie. Tanti avranno pochissimo. E chi ha bisogno, quasi nulla.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)