La crisi in cui versa il comparto delle costruzioni a Modena, a mio avviso di dimensioni inedite per questo territorio, rischia di portare al collasso tutto il comparto edile e dei materiali da costruzione.

In questi giorni, tra le tante situazioni di crisi, stiamo verificando con preoccupazione crescente la situazione di un’importante impresa di laterizi, la ex SEL, ora del Gruppo Stabila che ha diversi stabilimenti in Italia anch’essi in situazione non florida dal punto di vista del mercato.

Il gruppo Stabila, una volta acquisito lo stabilimento dell’ex SEL – che oggi ha 17 addetti – ha investito in innovazione e ha specializzato la produzione a Modena sui solai, prodotto eminentemente impiegato nelle costruzioni nuove.

L’inizio della crisi ha prodotto come primo effetto a febbraio 2009, la necessità di ricorrere a Cassa integrazione ordinaria che è stata utilizzata per 46 settimane. Poi, a seguito di un’ulteriore contrazione di quote di mercato, si è dovuti ulteriormente ricorrere alla Cassa integrazione straordinaria per crisi che è iniziata nell’ottobre del 2010 e che, salvo per ora imprevista ripresa del mercato, durerà fino all’ottobre 2011.

Nel recente incontro tenutosi in Confindustria Modena, l’azienda ha comunicato che è intenzione del gruppo, stante l’attuale situazione, cessare l’attività alla scadenza della Cigs per crisi e contestualmente aprire ad eventuali possibilità di cessione del sito produttivo.

Fermo restando che se qualche imprenditore manifestasse il proprio interesse all’acquisto dello stabilimento, recentemente oggetto di investimenti ed innovazioni, per garantire continuità produttiva ed occupazionale, troverebbe nel Sindacato un interlocutore attento e disponibile ad una fattiva collaborazione, non riusciamo a rassegnarci all’idea che sia condivisibile la strategia di dismissione del Gruppo Stabila.

Infatti pur sapendo che vi sono rilevanti situazioni d’indebitamento del Gruppo, indebitamento per altro di recente rinegoziato con le banche, il ritrarsi dal presidio del mercato modenese indebolisce complessivamente le opportunità di rilancio dell’intero gruppo.

Per questo sollecitiamo il gruppo Stabila, prima di rendere definitiva la decisone di cessare la produzione dello stabilimento di Modena, di pensare ad un nuovo progetto industriale che ricomprenda anche il rilancio del sito modenese.

E’ importante sia per la tutela dei livelli occupazionali, ma anche funzionale ad una salvaguardia più complessiva delle capacità competitive del gruppo Stabila.

Nei prossimi giorni si terrà a Roma il Coordinamento delle strutture sindacali e delle RSU del Gruppo Stabila, al fine di concordare un’azione comune per favorire un rilancio complessivo del gruppo.

Contestualmente chiediamo agli enti locali alle forze politiche e sociali, di manifestare con chiarezza l’impegno a salvaguardia di questo sito produttivo e dei livelli occupazionali, così come sempre fatto per tutte le situazioni di crisi che in questi mesi si sono abbattute sul nostro territorio provinciale.

(Sauro Serri, Segretario Generale Fillea/Cgil Modena)