Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda USL svolge un ruolo di primo piano nell’azione di controllo sulle sostanze chimiche pericolose, un ruolo che è riconosciuto anche a livello europeo: lo dimostra la qualifica del dottor Celsino Govoni, dirigente sanitario del dipartimento, di esperto italiano per l’applicazione dei regolamenti REACH e CLP all’interno dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche di Helsinki. Proprio in questa veste, lo scorso 25 gennaio a Helsinki il dottor Govoni è stato docente e relatore insieme ad altri cinque esperti designati dal Forum degli Stati dell’UE (provenienti da Irlanda, Svezia, Germania, Lettonia e Austria), in occasione del primo evento di formazione sul Regolamento CLP. Si trattava di un’iniziativa rivolta ai 27 stati membri dell’Unione Europea e dell’EFTA.

Vale la pena riepilogare le tappe principali che hanno portato all’adozione di un regolamento che dovrà trovare attuazione in tutti gli stati dell’Unione. Il 1 giugno 2007 è entrato in vigore nell’Unione Europea il Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization of CHemicals), che prevede l’obbligo di registrazione delle sostanze chimiche pericolose ai fini della tutela della salute dei consumatori e dei lavoratori. Tale obbligo, già in vigore per le nuove sostanze (cioè quelle messe in commercio per la prima volta dopo l’entrata in vigore del Regolamento REACH), riguarda anche le sostanze già presenti sul mercato che dovranno adeguarsi in un arco temporale più lungo in funzione dei quantitativi ed in funzione dell’impatto sulla salute e sicurezza dell’uomo e dell’ambiente.

La norma europea impone di realizzare, nell’arco di 11 anni, un sistema di registrazione che interesserà circa 130.000 sostanze fabbricate o importate nell’UE. Quando tutto sarà a regime, varrà il principio per cui se una sostanza non sarà registrata non potrà essere commercializzata (“no data, no market”).

 Il sistema REACH si basa su quattro elementi fondamentali (registrazione; valutazione; autorizzazione ed eventuali restrizioni) e prevede un forte coinvolgimento dell’industria, sia nel versante produzione che di utilizzo. Le imprese avranno la responsabilità di raccogliere informazioni adeguate sulle sostanze di loro pertinenza, e di utilizzare dette informazioni per una corretta valutazione e gestione del rischio delle sostanze considerate prioritarie lungo l’intera catena di approvvigionamento (produzione, commercializzazione e uso).

Al fine di consentirne la corretta attuazione in Italia è stato siglato un Accordo Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano che è già stato stato recepito dalla Regione Emilia Romagna. La relativa delibera di giunta ha anche individuato l’autorità competente per i controlli sull’applicazione del REACH nei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL. Il dipartimento è l’autorità competente per l’attuazione non solo del REACH, ma anche del Regolamento CLP in materia di classificazione, etichettatura, imballaggio, scheda di sicurezza e immissione sul mercato delle sostanze e delle miscele impiegate negli ambienti di vita e di lavoro.