E’ durato oltre tre ore il dibattito in Consiglio comunale sull’aumento dei costi dei biglietti per il Trasporto pubblico locale (Tpl).

Per il Pd, Stefano Goldoni ha sottolineato che “dopo tre anni di abbonamenti invariati per anziani, ora l’aumento è di soli 3 euro” e che “la manovra della Regione consente di contenere i tagli, ma deve essere perseguito il miglioramento del servizio tramite un uso più razionale del personale e dei mezzi”. Secondo Fabio Rossi “la difficoltà di manovra è un dato di fatto; amministratori, enti locali e associazioni si sono interrogati su questo negli ultimi mesi, ma la garanzia del servizio è una delle priorità su cui impegnarci e va ampliata la rete a causa dell’espansione della città”. Maurizio Dori ha sottolineato che “la Conferenza provinciale delle autonomie locali della provincia di Modena è intervenuta sul tema evidenziando anche la necessità di una puntuale riorganizzazione del servizio e di un miglioramento del livello di operatività economico-finanziaria”. Per William Garagnani “il servizio di autobus per recarsi in centro funziona, la crisi deve essere assunta come risorsa per incidere sugli stili di vita delle persone in modo da giovare a salute e ambiente”. Il consigliere ha inoltre proposto la creazione di un ufficio per dare vita a convenzioni tra Atcm, aziende e servizi sociali al fine di garantire sconti agli utenti dell’autobus. Secondo il capogruppo Paolo Trande “non è accettabile che tutte le responsabilità vengano sempre attribuite all’Unione europea, perché non tutti i Paesi hanno deciso di fare tagli sul trasporto pubblico. Prevedere investimenti per il ponte di Messina è una scelta, così come togliere risorse al Tpl”.

Stefano Barberini (Lega nord) ha affermato che “l’Atcm non è mai andata bene, da tantissimi anni è gestita male, ma sembra che i manager delle aziende pubbliche non paghino mai il prezzo dei loro insuccessi”. Il consigliere ha inoltre sottolineato che “chi non fa il biglietto non avvertirà nemmeno l’aumento e i rincari li pagherà chi il biglietto già lo paga”. Nicola Rossi, secondo il quale non si possono aumentare i prezzi dei biglietti senza sapere quali risultati l’aumento porterà, si è chiesto se “i risultati vicini al pareggio di bilancio dell’Atcm dipendano da un ripianamento da parte della Regione o da una gestione più efficace”.

Per Sergio Celloni, Mpa, “il trasporto pubblico locale non è mai stato efficiente e presenta sprechi: sarebbe stato meglio valutare questi aspetti prima di parlare di rincari. E’ fondamentale avere un’azienda efficiente e io sono sempre stato contrario a queste forme di privatizzazione”.

Eugenia Rossi, Idv, ha sottolineato: “Solo 5 anni fa vedevamo in modo roseo il futuro del Tpl e pensavamo potesse sostituire in larga parte il trasporto privato. I tagli del Governo sono consistenti e non permettono un intervento di largo respiro, ma dall’Amministrazione e dall’azienda dobbiamo avere rassicurazioni di politiche chiare e precise che il trasporto pubblico venga sostenuto”.

Per il Pdl, Adolfo Morandi ha osservato che “i tagli dal Governo alla Regione sono stati imposti dall’Unione europea e riguardano l’intero territorio”. Il consigliere ha inoltre aggiunto che “in un momento di risorse in calo se si ritarda il rinnovo dei mezzi non succede niente. Bisogna incentivare il trasporto pubblico con politiche promozionali”. Secondo Andrea Leoni “la Regione Emilia-Romagna avrebbe potuto fare una scelta diversa: altre Regioni hanno finanziato maggiormente il trasporto pubblico, mentre qui agli enti locali è stato detto che potevano aumentare i biglietti. E’ importante che si prenda l’impegno di riabbassare il prezzo qualora ci fosse un assestamento a livello regionale e ci fossero maggiori risorse”. Michele Barcaiuolo ha aggiunto di sospettare che “le Amministrazioni comunali, invece di fare sistema e contrattare con la Regione sull’aumento del biglietto, abbiano avuto un atteggiamento di obbedienza”. Il consigliere si è inoltre detto in disaccordo sui tempi della delibera. Per Sandro Bellei “l’azienda è sempre stata un punto dolente di questa Amministrazione. Si è provato di tutto, ma niente è servito a risolvere il problema, perché forse il difetto è insanabile e alla base: Modena è una piccola città con strade medievali poco adatte ai mezzi pubblici. Accettiamo che il deficit dell’azienda sia un onere sociale, ma non si venga a dire che si è trovata la panacea ad ogni male”. Andrea Galli ha osservato che “il trasporto pubblico è un sistema strutturalmente in perdita nel mondo, ha bisogno di conferimenti da parte del pubblico”, ma che città per città varia in base al percorso costruito negli anni. “Il piano Husler, che sembrava la panacea di ogni male – ha aggiunto – non è servito a niente, semplicemente ha tagliato l’asse dei viali, con un percorso alternato macchina-parcheggio-autobus che oltre a creare incidenti non ha dato risposte alla città”. Gian Carlo Pellacani ha definito “troppo stringata” la presentazione della delibera e ha sostenuto che l’aumento è ingiustificato perché è fine a se stesso, i sacrifici richiesti alla gente dovrebbero essere compensati da una manovra onnicomprensiva, con l’impegno per una maggiore efficienza”.

Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha infine ha osservato che la costruzione del Novi park, “un parcheggio nel centro di Modena che sarà il secondo in Italia per dimensioni, non incentiva l’utilizzo di mezzi pubblici. Penso che per proteggere i negozi del Centro si debba garantire un trasporto pubblico efficiente e prevedere incentivi come la consegna a domicilio degli acquisti”.

Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco Giorgio Pighi. “Il trasporto pubblico, in termini di efficacia, deve avere la capacità di consentire la mobilità in città e provincia indipendentemente dalla sua economicità: non ci si può permettere di collocare il trasporto pubblico solo dove è economico”, ha detto.

L’assessore Daniele Sitta, nella sua replica, ha annunciato la disponibilità a convocare i dirigenti dell’Atcm nella Commissione competente affinché fornisca tutte le informazioni richieste sull’andamento dell’azienda. “La difesa d’ufficio dei tagli comminati al trasporto pubblico da parte del Governo mi pare improponibile”, ha aggiunto. “Il livello di tagli è stato di dimensioni inaccettabili: tagliare del 25% significa mettere in ginocchio un servizio. Ci auguriamo che la trattazione delle Regioni con il Governo porti a fare un passo indietro”.