La disputa tra Associazione El Huda e Comune di Sassuolo sulla richiesta di valutazione preventiva evidenzia il tentativo della giunta Caselli di tergiversare, prendere tempo, per cercare di mantenere fede, senza riuscirvi, alla promessa di chiudere tutti i luoghi di cultura islamica a Sassuolo. Non ci sono riusciti in Via Cavour e non ci riusciranno neanche con El huda e il tentativo di modificare il RUE vigente per impedire questa collocazione è la cifra perfetta del loro modo di intendere l’amministrazione pubblica.

Nel merito della questione: fa sorridere l’improcedibilità per mancanza di autentica da parte del proprietario dell’area, perché è poco più di uno straccetto incapace di nascondere la verità contenuta nel Rue e che dovrebbe valore per tutti, oggi El Huda domani un singolo cittadino con la sventura di dover chiedere qualche parere all’ufficio tecnico di Sassuolo.

Tra l’altro la valutazione preventiva è normato dall’art. 146 del RUE mentre il 149, citato nelle motivazioni di improcedibilità, parla dei soggetti aventi titolo a presentare un permesso di costruire o una Dia, cioè dei veri e propri titoli edilizi, documenti tra loro radicalmente diversi, insomma come confondere la giunta caselli con un esempio di buona amministrazione.

Siccome crediamo prima di tutto nel rispetto delle norme e nella loro imparzialità, a difesa appunto del capriccio del potente di turno, invitiamo il Sindaco e la sua compagnia a rileggersi l’art. 84 del RUE stesso che norma assai precisamente, le attività insediabili sull’area individuata dall’associazione el Huda e di dare una risposta in tal senso, nel rispetto dei regolamenti e delle leggi.

(Gruppo Consigliare PD Sassuolo)