Rispetto alla posizione di CNA e Confesercenti riportata sulla stampa sull’aumento della tassa rifiuti va puntualizzato:

Le utenze non domestiche possono usufruire liberamente del servizio pubblico di raccolta, ovvero di tutti i servizi disponibili, dai contenitori stradali alle stazioni ecologiche (centri di raccolta), per ogni tipologia di rifiuto da esse prodotto che possa essere assimilato agli urbani. Oggi le utenze non domestiche possono conferire alle stazioni ecologiche, gratuitamente e senza limiti quantitativi, rifiuti riciclabili quali carta e cartone, legno, metalli, imballaggi in plastica, purché non siano connessi direttamente al ciclo produttivo e commerciale. Anche i rifiuti elettrici ed elettronici e i rifiuti ingombranti possono essere conferiti alle Stazioni Ecologiche solo se slegati dal ciclo produttivo e commerciale.

È stata inoltre allargata la gamma delle tipologie di rifiuto conferibili e le relative quantità: ad esempio per i consumabili esausti (toner e cartucce per stampanti) e le potature. Esaminando i dati raccolti presso la stazione ecologica di Spilamberto, da novembre 2010 30 ditte spilambertesi hanno usufruito del servizio conferendo oltre 5300 kg di rifiuto differenziato. Inoltre va ricordato il grosso lavoro fatto per il potenziamento sul territorio di Spilamberto del sistema di raccolta differenziata stradale, che ha consentito anche alle aziende di conferire in maniera differenziata i rifiuti.

A tali osservazioni va aggiunto che deve essere ormai considerato acquisito il principio in

base al quale il gettito della TARSU – in armonia con quando definito dalla Corte dei Conti – deve tendere ad assicurare l’integrale copertura dei costi del servizio, se non immediata, entro termini temporali brevi.

L’Amministrazione, con Hera, sta lavorando per passare dalla tassa alla tariffa nel corso del 2011, così come detto durante il Consiglio Comunale e così come proposto dalle associazioni durante gli incontri specifici sul bilancio, proprio per andare nella direzione auspicata di maggiore equità nella ripartizione dei costi del servizio. In tale scenario, la variazione dovrebbe attestarsi su valori mediamente inferiori rispetto alla Tarsu, con un significativo numero di utenze, domestiche e non domestiche, per le quali si avrà anche un concreto risparmio. Va ricordato che il passaggio finora non è stato possibile perché dal 2005 la legislazione nazionale ha bloccato la possibilità di passare da tassa a tariffa.