Il coordinatore di zona del Pd Luca Gozzoli replica al sindaco Caroli e al vicesindaco Linari che difendono la scelta del Comune di Savignano di non fare più parte del Corpo unico di polizia municipale.

«I toni scomposti con cui sindaco e vicesindaco intervengono in quello che sarebbe dovuto essere un normale scambio di opinioni fra forze politiche avversarie dimostrano che abbiamo colpito nel segno. I massimi rappresentanti di una giunta di centrodes tra mi definiscono bugiardo e in malafede semplicemente perché – come dimostra il loro comportamento in Consiglio comunale – non sono abituati a discutere con chi ha opinioni diverse, esattamente come fa Berlusconi.

Detto ciò confermo che il vicesindaco Linari è un autorevole esponente della Lega, l’assessore Nini è un autorevole esponente del Pdl, Garagnani, sostenitore attivo della lista di Linari-Caroli, è uno storico esponente della destra savignanese, quindi non si capisce il perché di tanto pudore di fronte alle cose chiamate con il loro nome: forse ci si vergogna un po’ di essere associati a chi governa il Paese?

Quanto al merito: a oggi non risultano turni notturni della polizia municipale di Savignano. Confermo che se gli agenti fossero rimasti nel corpo unico i costi sarebbero più bassi di almeno di 10 euro per ogni cittadino (approssimazione per difetto) e il territorio di Savignano sarebbe presidiato da agenti che da tempo sono organizzati in settori specializzati: controllo sull’edilizia privata, infortunistica, sicurezza stradale, verifica sugli esercizi commerciali eccetera. Confermo che la scelta di spostare la sede della polizia municipale a Mulino non è stata discussa con i cittadini e proprio il Pd l’ha resa nota alla parte di territorio che da questa scelta sarà penalizzata. Caroli conosce bene la distanza fra Mulino e Magazzeno, ma non la distanza fra Mulino e Formica?

Non male sindaco!

Concludendo, nonostante il leghista Linari avesse puntato tutto sulla sicurezza, la giunta è bocciata proprio su questa materia (e non raggiunge la sufficienza nemmeno nelle altre). A Caroli un consiglio disinteressato: se proprio non vuole continuare ad essere uno dei tanti ex alla corte di Berlusconi, prenda le distanze dagli esponenti del centrodestra che gli dettano l’agenda e i provvedimenti. Altrimenti continuerà a perdere pezzi importanti della sua maggioranza, come dimostrano le tante dimissioni di questi mesi».