Otto detenuti marocchini e tunisini si sono fronteggiati con l’uso di lamette, alcune delle quali applicate a piccole aste, in modo da formare rudimentali rasoi. Lo ha reso noto il sindacato di polizia penitenziaria Sappe, precisando che l’episodio probabilmente e’ da associare a dissidi tra bande e che alcuni di loro ”sono rimasti feriti in modo abbastanza serio, tanto da dover ricorrere alle cure dei medici del carcere”.

”La situazione e’ stata contenuta – ha spiegato il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante – solo grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria che, seppur carente di uomini, e’ riuscita a sedare la rissa, in una situazione molto difficile dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza, in considerazione del fatto che l’episodio e’ avvenuto all’interno del cortile passeggi, dove in quel momento c’erano circa 70 detenuti”. I detenuti coinvolti, ha aggiunto Durante, sono stati isolati, saranno denunciati per rissa e dovranno essere sottoposti a procedimento disciplinare.

Nel carcere di Reggio Emilia i detenuti stranieri sono circa 200, piu’ del 50% del numero totale che e’ di 322 reclusi, circa 150 in piu’ rispetto ai posti previsti. In Emilia-Romagna gli stranieri sono 2.295, su un totale di 4.287 reclusi. La media, in Regione superiore al 50%, e’ di gran lunga maggiore di quella nazionale che arriva al 37% circa. ”La gestione dei detenuti stranieri – ha detto ancora Durante – continua a causare molti problemi, anche dal punto di vita dell’ordine e della disciplina, poiche’, a differenza di quelli italiani, il piu’ delle volte non si conoscono le appartenenza ai vari clan e le rivalita’ esistenti tra gli stessi. Sarebbe opportuno che il governo procedesse alle espulsioni verso i paesi d’origine”.