Il Comune di Modena attiverà ogni azione possibile per diffondere in tutti gli ambienti culturali e formativi della città la cultura della tutela del territorio e delle aree protette, con particolare riferimento a quelle presenti sul territorio provinciale (2 parchi regionali, 3 riserve naturali, aree di riequilibrio ecologico e oasi faunistiche). Collaborerà inoltre con Provincia e Regione per migliorare la gestione di tali aree ed estendere i territori destinati a parco. Lo ha stabilito il Consiglio comunale nella seduta di ieri, lunedì 14 marzo, approvando con il voto favorevole del Pd e contrario del Pdl l’ordine del giorno della maggioranza sulle azioni di contrasto ai “tagli del 50% previsti dal decreto legge 78/2010 ai parchi nazionali”.

La mozione impegna inoltre il sindaco Giorgio Pighi a favorire il turismo e la conoscenza delle aree protette da parte dei cittadini e a farsi portavoce per la città affinché il ministero competente, il Governo e il Parlamento si impegnino a riconoscerle come strumenti irrinunciabili nelle Politiche ambientali, ad assegnare ai parchi nazionali i necessari finanziamenti e a definire una strategia nazionale tramite il dialogo con attori qualificati come Federparchi, le associazioni ambientaliste e culturali e gli altri soggetti coinvolti.

Presentando l’ordine del giorno, Elisa Sala, Pd, ha espresso preoccupazione per il “taglio del 50% dei fondi destinati alla gestione delle aree protette previsto dalla finanziaria del 2010”. Il dimezzamento dei finanziamenti, ha spiegato la consigliera, “causerà la paralisi o la chiusura della metà dei parchi, porterà il rischio di speculazione e sfruttamento indiscriminato e comporterà l’impossibilità di far fronte ad adempimenti obbligatori”. Sempre per il Pd, Ingrid Caporioni ha affermato che “il Governo dimostra scarso interesse per una società ambientalmente sostenibile. Diverso è invece l’impegno di Regione, Provincia e Comune di Modena che puntano allo sviluppo di strumenti tesi alla creazione di una nuova cultura e alla promozione di nuovi stili di vita attenti alla responsabilità ambientale”. Giulia Morini ha sottolineato che la manovra comporta un calo di “12 milioni di risorse per il 2011 rispetto al 2010. In questo modo verranno garantiti stipendi e spesa corrente ma non si potrà fare alcun investimento”, ha detto. “Il disegno politico è evidente: il Governo punta a depauperare e distruggere ciò che è pubblico ed è di tutti”. Claudia Codeluppi ha aggiunto che “le conseguenze della manovra finanziaria del Governo sono la fine dei controlli ambientali, delle prevenzioni antibracconaggio, del monitoraggio di biodiversità e senso idrologico, della tutela delle sorgenti su Alpi e Appennini, della gestione di fiumi e paludi, montagne e pianure, colline e foreste, mari e beni culturali. Un favore alla criminalità e ad alcuni gruppi di potere”, ha concluso. Per Luigi Alberto Pini “in una nazione che dovrebbe avere come obiettivo primario il turismo, viene distrutto tutto quello che può attrarre. Una volta eravamo il primo Paese europeo per turismo, ora siamo scesi nella classifica perché non viene salvaguardato l’ambiente”. William Garagnani ha precisato che “la Costituzione italiana è l’unica che contiene un riferimento al paesaggio. Non è quindi tempo perso parlarne in questa sede”, ha aggiunto. “Il Governo ha ridotto le risorse in questo settore molto più di quanto ha fatto in altri e la proposta di sviluppare il nucleare e di tagliare i finanziamenti per impianti che sfruttano energie rinnovabili completa il quadro”.

Per il Pdl, Adolfo Morandi ha parlato di “atteggiamento catastrofico della maggioranza” e di “attacco senza costrutto al Governo, che secondo il Pd distrugge tutto. In un momento di crisi come quello attuale non si può continuare a pensare di spendere senza che ci siano le risorse. Salvaguardare quello che c’è è tanto”. Olga Vecchi ha definito “ridicola” la maggioranza. “Mi scappa da ridere a sentire cose di questo genere: la mozione è stata presentata quando l’esecutivo nazionale governava da un anno e mezzo”, ha osservato. “Non so perché si debba perdere tempo per discutere delle stesse questioni, non è costruttivo. Se il gruppo Pd non riesce a sfogarsi nel proprio partito lo viene a fare in Consiglio?”, si è chiesta. Per Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, “il Consiglio dovrebbe evitare di trattare questioni nazionali. Questo caso mi mette in difficoltà”, ha aggiunto. “E’ evidente che i parchi starebbero meglio con i fondi di prima, ma qui siamo tutti ipocriti: i colleghi dell’opposizione portano avanti il nucleare, su cui non sono d’accordo, e la maggioranza devasta l’ambiente a Modena e fa risultare un aumento del verde pubblico quando in realtà è in calo”.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore comunale alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta: “Chi ha buoni argomenti non ha bisogno di truccare i dati”, ha affermato. “Non è stata l’Amministrazione, ma organismi deputati a fare controlli come Legambiente a dire che Modena è la città con più verde e con il più alto numero di ciclabili a livello nazionale, e che è il Comune capoluogo in regione che ha costruito meno”.