In mille a Palazzo per la Notte tricolore. Davvero tanti reggiani, in occasione delle iniziative per il 150° dell’Unità d’Italia, hanno deciso di scoprire Palazzo Allende (circa 600 visitatori) e Palazzo del Portico (altre 400 persone), sedi rispettivamente di Provincia e Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale. Il successo dell’iniziativa è stato possibile grazie alla delegazione di Reggio Emilia dell’Associazione Dimore storiche italiane, che ha organizzato l’evento insieme alla Provincia di Reggio Emilia e al Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale. Protagoniste le giovani generazioni, con il coinvolgimento degli studenti dell’istituto Motti e del liceo classico Ariosto-Spallanzani.
Il pubblico è stato accompagnato durante tutta la visita dalla stessa presidente della Provincia, Sonia Masini. Presenti anche il prefetto Antonella De Miro e il viceprefetto Adriana Cogode. Ad accogliere i visitatori, all’entrata, le guide delle Dimore storiche e gli studenti dell’indirizzo turistico dell’istituto Motti, mentre la pianista Maria Cristina Debbi, grazie al pianoforte fornito dalla Casa della musica Del Rio, ha allietato il momento di festa, insieme agli arredi floreali tricolori sullo scalone. Le musiche erano intonate al tema del Risorgimento, così come le letture di sei studentesse del Liceo classico Ariosto-Spallanzani, tenute nella sala Commissioni e nella sala Giunta.
Palazzo del Portico, di proprietà del Consorzio di bonifica Emilia Centrale, è stato visitato da circa 400 persone, sempre seguite da guide dell’associazione Dimore storiche italiane.
“Siamo molto contenti della presenza di tanti cittadini interessati a scoprire i segreti di questi palazzi così significativi per la storia reggiana – commenta il delegato reggiano dell’associazione Dimore storiche, Giuliano Manfredi – Alla vigilia dell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia, quasi mille persone sono venute non solo per vedere il Palazzo, ma anche per conoscere le vicissitudini storiche accadute tra queste importanti ed austere mura nel corso dei secoli”.
Palazzo Allende, lungo edificio con facciata settecentesca, nel Medioevo era il cuore di un vasto monastero. Solo alla fine del XVIII secolo il palazzo subisce un’importante ristrutturazione, divenendo nel periodo napoleonico residenza dei Prefetti e, dopo la Restaurazione, dimora del Duca Francesco III. Sono del 1911 i lavori che portano alla sistemazione delle facciate interne ed esterne tuttora visibili.
La struttura del Palazzo del Portico, sino al 1535 separato da Palazzo Allende dal Crostolo Vecchio, rimane immutata fino alla metà del XVII secolo quando, a seguito della costituzione della Basilica della Ghiara, la Fabbriceria diede inizio a una ingente trasformazione che porta alla costituzione di un porticato omogeneo e alla mutazione del tessuto edilizio originario. All’inizio del XX secolo l’isolato diviene proprietà del Consorzio delle Bonifiche, che avvia opere di ammodernamento, curate dall’architetto Ferruccio Ferradini, stravolgendo la facciata seicentesca, sopraelevata di un piano, e l’intera architettura, mentre soffitti a cassettoni e pavimenti in legno vengono ristrutturati e conservati.

