A soli ventidue anni aveva preso il posto dei suoi connazionali arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Modena nel novembre 2009 (operazione denominata “Fetita”).

C.P.B., nato a Galati (Romania) nel 1988, unitamente ad un altro cittadino romeno, P.C., nato a Pechea (Romania) nel 1982 (ed ancora oggi detenuto per la commissione di altri reati presso la struttura carceraria di Galati, con fine pena 2019), gestiva l’attività di induzione e sfruttamento della prostituzione di loro connazionali, anche minorenni, a Modena, nella zona “Tempio” e di viale Autodromo.

I due, tra loro, in concorso e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, inducevano, agevolavano e sfruttavano la prostituzione di giovani connazionali.

In particolare C.P.B., operando in qualità di esecutore ed in posizione subordinata rispetto a P.C., del quale attuava ordini e direttive impartiti telefonicamente dal carcere in Romania dove quest’ultimo era detenuto già al tempo della consumazione dei reati, aveva collocato sul territorio modenese alcune prostitute, dopo aver reperito loro anche un adeguato alloggio in una struttura alberghiera.

L’attività illecita si svolgeva con le seguenti modalità:

– controllando l’intera attività svolta dalle donne, sia telefonicamente sia recandosi direttamente per strada durante la suddetta attività;

– dando precise indicazioni circa le modalità dei rapporti sessuali con i clienti;

– adoperandosi per dirimere le controversie con altre prostitute della zona;

– percependo i proventi dell’intera attività.

P.C., dal canto suo, direttamente dal carcere ove era detenuto in Romania, mediante l’utilizzo di telefono cellulare, contattava anch’egli le donne, impartendo alle stesse ordini e direttive circa l’esercizio dell’attività di prostituzione.

L’operato dei due cittadini romeni, impegnati nell’attività di induzione e sfruttamento della prostituzione di loro connazionali, anche minorenni, nella città di Modena, ha avuto inizio nel 2010 ed è il segno tangibile della ripresa e della continuazione di tale attività da parte di un gruppo di cittadini di origine romena al quale i due uomini in questione appartengono, molti di essi già raggiunti dalle misure cautelari nell’ambito di indagini condotte nel 2008 e nel 2009 dalla Squadra Mobile della Questura e conclusesi con il rinvio a giudizio e sentenze di condanna, preceduti da ordinanze di custodia cautelare.

Questo nuovo filone di indagine scaturisce dalla capillare attività svolta dal personale in servizio presso la II Sezione della Squadra Mobile della Questura di Modena, condotta attraverso attività tecniche ed operative sull’intero territorio della provincia.

Da quanto svolto è emerso, come detto, che P.C., dal carcere di Galati in cui è ristretto, continuava a presiedere all’attività di sfruttamento della prostituzione delle giovani connazionali alle quali impartiva precise direttive.

E’ altresì emerso che P.C. si avvaleva, a Modena, della figura di C.P.B., da lui stesso inviato in Italia per gestire l’intera attività in questione.

L’autorevolezza di P.C., della cui caratura criminale sono dimostrazione i suoi continui contatti con l’esterno dal carcere di Galati ove era ed è recluso tuttora, è stata avvertita anche dalle stesse giovani prostitute che facevano quotidianamente rapporto a lui sulla loro attività.

Per quanto sopra riferito, ai sensi degli artt. 272 e seguenti e 285 del codice di procedura penale la Procura della Repubblica di Modena ha richiesto una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due cittadini romeni, poi emessa da parte del G.I.P. presso il Tribunale di Modena nel novembre scorso.

La II Sezione della Squadra Mobile dava immediato avvio alle indagini finalizzate al rintraccio dei due soggetti da catturare, i quali venivano localizzati in Romania, uno appunto ancora detenuto in struttura carceraria rumena e l’altro, il Crisan, a piede libero.

A seguito delle attività di collaborazione con la polizia rumena, il soggetto libero veniva compiutamente localizzato nella città di Galati.

Venivano pertanto avviate le procedure per l’emissione, da parte del Gip presso il Tribunale di Modena del Mandato di Arresto Europeo per entrambi i rumeni, il C.P.B. ed il suo complice.

D’intesa con la polizia rumena l’uomo veniva stato arrestato in Romania nelle settimane trascorse e, nella giornata di ieri, e stato estradato in Italia e tradotto con scorta tecnica dell’Interpol presso l’aeroporto di Roma Fiumicino. Presso quello scalo aereo gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed è stato poi tradotto nella Casa Circondariale di Roma Rebibbia.