«Nella storia sindacale bolognese, il Primo Maggio 2011 rimarrà come una pagina nera contrassegnata dall’arroganza della Cgil di Bologna. Per colpa sua, infatti, la festa di tutti i lavoratori non potrà essere celebrata in modo unitario.

I fatti e le responsabilità sono note e chiare. L’antagonismo e il massimalismo hanno prevalso sul buon senso. E, purtroppo, ancora una volta, dobbiamo registrare come l’ideologia – vinta dalla storia – qui abbia dato prova della sua valenza negativa.

Come Uil non ci dilungheremo in sterili polemiche né organizzeremo contro-manifestazioni. Il nostro senso di responsabilità ci spinge a prendere atto della decisione unilaterale della Cgil. Un sindacato si destreggia tra scioperi inutili e dannosi e il disconoscimento della festa di tutti i lavoratori. Ciò incurante del fatto che violare o peggio ancora impadronirsi di un simbolo, è prova di palese debolezza e grande cecità politica.

Il Primo Maggio, nessun dirigente della Uil andrà in Piazza Maggiore. Il clima è pesante e si deve evitare ogni possibile provocazione o qualsivoglia strumentalizzazione.

Le alternative per festeggiare un Primo Maggio sereno, in Emilia Romagna non mancano: in tutte le province si terranno momenti unitari che ricalcano lo ‘schema’ della manifestazione nazionale a Marsala, uno dei luoghi simbolo dell’Unità di Italia.

Questa scelta deve far riflette i cittadini e i lavoratori bolognesi.

Come Uil saremo al Primo Maggio organizzato da Cgil-Cisl-Uil in piazza a Imola – provincia di Bologna – dove la festa dei lavoratori sarà unitaria.

La frattura di Bologna è molto grave, ma questo non inficerà l’operato della Uil.

Stiamo preparando un secondo appuntamento sul lavoro e sul fisco. Inoltre, in concomitanza con il Primo di Maggio, daremo seguito alla campagna di sensibilizzazione sui costi della politica.

Per realizzare queste iniziative concrete e importanti – perché a favore di cittadini, lavoratori e pensionati – non abbiamo bisogno di piazza Maggiore (peraltro già ampiamente opzionata per i prossimi anni).

Sarà sufficiente qualche gazebo per dialogare in modo diretto e personale con loro. Tanto più che coglieremo questa occasione per rilanciare la nostra protesta sull’aumento iniquo del costo del biglietti Atc».

(Gianfranco Martelli, segretario generale U.R. Uil di Emilia Romagna e Bologna)