Torna in Italia un concerto e uno spettacolo molto particolare, che in questi ultimi anni ha traghettato oltreoceano il musicista, chitarrista-compositore, Paolo Schianchi: Instrumental Metamporphoses, titolo italiano Metamorfosi Strumentali, la cui ultima rielaborazione andrà in scena venerdì 15 e sabato 16 aprile 2011 alle ore 21 al Piccolo Teatro in Piazza di Sant’Ilario d’Enza (Ingresso € 10 – ridotto € 7 e prenotazioni sul sito www.omniamusica.com).

«È semplicemente qualcosa di più di un concerto solista, e di uno spettacolo teatrale». Usa queste parole Paolo Schianchi nel presentare il progetto, descrivendolo poi come un concerto intimo dedicato alla chitarra in cui l’ascoltatore, circondato da un impianto quadrifonico di diffusione sonora e accompagnato dalla voce fuori campo di cinque attori, attraversa, grazie alla musica, cinque secoli e cinque nazioni: dal fascino della Dublino rinascimentale (con Dowland, le cui musiche sono ancor oggi in tour con Sting) e le musiche di Santino Garsi da Parma (riscoperte dallo stesso Schianchi), alla contemporaneità, passando attraverso diversi generi musicali e altrettante forme dello strumento, spesso curiose (chitarre resofoniche, chitarre-arpa, ecc.). Oltre alla musica, Metamorfosi Strumentali è anche «l’insieme di tante incredibili storie e suggestioni legate alle musiche e ai compositori che hanno reso grande il mio strumento: il più amato e diffuso al mondo, ma il cui caleidoscopico universo solistico è spesso sorprendentemente misconosciuto».

Ideato e realizzato dallo stesso Schianchi tre anni fa per ridisegnare il filo che lega tra loro le diverse tipologie di chitarra esistenti (tutte da lui studiate e suonate), Metamorfosi Strumentali è uno spettacolo che ha segnato la carriera del musicista parmigiano.

Se dopo l’anteprima dello spettacolo il pubblico era talmente rapito dal concerto da tornare in cerca di repliche, nella sua versione inglese (Instrumental Metamporphoses) e più matura , ha addirittura sconvolto il pubblico americano tanto da far gridare al fenomeno Jim Donovan (Rusted Root, Santana, Led Zeppelin, Sting) e procurare a Paolo un ponte con gli Stati Uniti, dove ora svolge attività didattica e concertistica.

Martha O’Brien, preside di facoltà di Educazione Musicale presso la Saint Francis University negli Stati Uniti, dopo aver visto Metamorfosi Strumentali, ha esclamato con certezza che si trattava del più bel concerto mai ascoltato negli oltre 30 anni di vita dell’Auditorium John Fitzgerald Kennedy di Loretto (Pennsylvania). A questa sono seguite altre recensioni entusiastiche, come quella di Brent Ottaway (Trobadour, Pennsylvania, 2009, che dedica a Paolo l’intera prima pagina) «Ho ascoltato molti chitarristi di chiara fama esibirsi dal vivo – Clapton, Santana, Olson – ma penso di non essere mai stato così impressionato come ora. Il virtuosismo di Paolo Schianchi è da togliere il fiato.»

Lo stesso concerto è stato apprezzato da Peter Stein (tra i maggiori registi teatrali del mondo) che dopo aver ascoltato Paolo all’Auditorium di Roma nel 2008, lo ha voluto pochi mesi dopo perché il musicista potesse “mostrare la sua arte”.

Il ritorno in Italia con questo progetto è per Schianchi «un’autentica e preziosissima gioia. Ringrazio di cuore chi ha reso nuovamente possibile l’allestimento di questo concerto – a cui sono enormemente affezionato – così vicino alla mia città. Spero tanto che questo lavoro possa arrivare al cuore degli ascoltatori, e farò del mio meglio perché questo accada. Per me è il senso della vita». Così ha commentato Paolo, reduce, tra le altre cose, da un tour con Maddalena Crippa, per la quale ha realizzato ed eseguito le musiche in veste di solista, dalle recenti partecipazioni alla colonna sonora del film “Somewhere Tonight” di John Turturro (2011) e a un progetto discografico che vanta la collaborazione di importanti chitarristi tra cui Steve Hackett (Genesis).

Metamorfosi Strumentali, un concerto da vedere e da ascoltare, sarà ospitato per volontà dell’Associazione Teatro dell’Attesa, dal nuovissimo Piccolo Teatro in Piazza (piazza 4 novembre) di Sant’Ilario d’Enza, nato recentemente su progetto dell’Arch. Paolo Borghi con la consulenza acustica dell’Ing. Emanuele Morlini (Italian Acoustics Institute) e l’appoggio della ditta italiana RCF, all’avanguardia della tecnologia audio, alle ore 21 di venerdì 15 e sabato 16 Aprile.