Ancora una volta un’aggressione nelle carceri in Emilia Romagna: a denunciarlo, il segretario generale del Sindacato autonomo della polizia penitenziaria, Giovanni Battista Durante, il quale fa sapere che oggi, nella casa circondariale di Reggio Emilia, un detenuto tunisino, condannato per reati riguardanti lo spaccio di sostanze stupefacenti, ha aggredito tre agenti della polizia penitenziaria ed un medico. L’uomo, che deve scontare ancora 8 mesi di reclusione, si è procurato delle lesioni – fa sapere il Sappe – con delle lamette da barba che deteneva legittimamente. Gli agenti, seppur pochi, sono intervenuti immediatamente e lo hanno condotto nel reparto infermeria, dove il medico stava per praticargli dei punti di sutura, quando il detenuto li ha aggrediti, insieme allo stesso medico, brandendo una lametta che aveva in mano. Gli agenti sono poi riusciti ad immobilizzarlo, poi gli hanno trovato un’altra lametta in bocca. Gli agenti sono stati portati in ospedale per le cure richieste. Non si conosce al momento la prognosi”.

Durante ribadisce che “la situazione è ormai insostenibile. Non è più possibile che per 1200 euro al mese il personale di polizia penitenziaria è costretto a subire tutti i giorni aggressioni in carcere. Chiediamo al governo di introdurre un’aggravante nel reato, per coloro che, detenuti, si rendono responsabili di aggressioni nei confronti del personale penitenziario.