Purtroppo Carpi non può fare a meno del suo Ospedale, quindi ben vangano i contributi della Fondazione, soprattutto se così sostanziosi, e rivolti a Pronto Soccorso e comparto operatorio. Gli accessi infatti sono moltissimi, circa 40.000 all’anno, all’altezza di quanto avviene a Baggiovara, però con molto meno spazio, e con una struttura che ormai è datata.

Ma per quanto si voglia agire, l’Ospedale collocato dov’è oggi non potrà mai crescere più di tanto, perché proprio in mezzo alla città. E questo dato, quando si spende tanto denaro, deve essere tenuto in conto. Dobbiamo sapere, come enti locali, che stiamo investendo su una struttura che ci auguriamo di poter superare prima o poi, con la costruzione di un nuovo ospedale, e che quindi stiamo continuando a buttare denaro per non aver fatto le scelte giuste per tempo.

Non è colpa della Fondazione, che anzi interviene in un momento economicamente difficile per migliorare un servizio, ma della politica che non ha scelto il territorio, invece delle convenienze politiche di parte. Giusta da questo punto di vista l’osservazione di Gianfedele Ferrari: se a suo tempo avessimo fatto il nuovo ospedale nella bassa ( a Limidi, ma anche altrove) invece che a Baggiovara, oggi avremmo risolto due nodi contemporaneamente: la mancata integrazione Policlinico-Baggiovara, e una struttura seria per il nord della Provincia. Invece siamo ancora, e nuovamente a discutere su problemi che si trascinano da un decennio. Perdendo di vista che mentre la politica fa scelte sbagliate, chi ci perde sono i cittadini, che hanno meno assistenza, meno qualificata, e garanzie di cura differenti a seconda di dove scelgono di risiedere, se nel capoluogo, o nella provincia.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)