Il braccio di ferro in atto tra Comune e grossisti sul futuro del MOI, il Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di Modena, non lascia al momento presagire alcuna reale soluzione. Il 31 dicembre 2011 data in cui la struttura verrà chiusa, è dietro l’angolo e le prospettive per tanti piccoli operatori lì occupati e dettaglianti locali, sono poco incoraggianti. Se per i primi tra i rischi c’è anche quello della chiusura dell’attività, per i secondi nella migliore delle ipotesi toccherà andare a rifornirsi a Bologna. “E’ quindi giunto il momento – spiega Daniele Mariani, presidente di FIESA-Confesecenti Modena – anche alla luce della situazione di stallo in cui è venuta a trovarsi la trattativa tra i ‘contendenti’, di abbandonare ogni spirito polemico e unire gli sforzi al fine di ricercare una soluzione condivisa che può garantire la continuità dell’attività del mercato ortofrutticolo modenese”.

“In gioco – evidenzia Mariani – come abbiamo sostenuto più volte anche in passato, c’è la sopravvivenza di una parte consistente del commercio ortofrutticolo al dettaglio modenese. In caso di chiusura del MOI infatti, molti operatori sarebbero costretti migrare fuori provincia per rifornirsi di frutta e verdura con un aggravio dei costi di trasporto e di gestione dell’attività commerciale o nella peggiore della ipotesi, cessare addirittura l’attività medesima”. Si tratta principalmente di aziende specializzate, tiene a precisare il presidente di Fiesa Modena, che offrono un servizio apprezzato dai consumatori; che nel corso di questi anni hanno fatto investimenti mirati, innovando, privilegiando la qualità e ampliando l’offerta merceologica; difendendosi dall’espansionismo della grande distribuzione e ritagliandosi grazie a professionalità e qualificazione degli operatori una nicchia di mercato importante. C’è poi un pezzo significativo della produzione agricola locale, soprattutto piccoli produttori indipendenti che trovano nel Mercato Ortofrutticolo uno sbocco naturale dove indirizzare i loro prodotti.

Il MOI modenese però svolge anche una importante funzione sociale: i prezzi contenuti nella vendita al dettaglio di frutta e verdura agevolano una larga fascia di popolazione e le famiglie che beneficiano di questa opportunità solo a Modena risultano essere centinaia. “Un dato sicuramente significativo se consideriamo le difficoltà della fase economica che stiamo attraversando”, fa notare Mariani.

“Sono dunque molteplici le ragioni affinché sia garantita la sopravvivenza di una struttura di questo tipo a Modena. Ecco perché c’è la necessità, sia da parte del Comune che dei grossisti, oltre che del senso di responsabilità, di un grande sforzo unitario finalizzato a superare incomprensioni e difficoltà nell’interesse della collettività modenese. E’ certamente preferibile che siano gli attuali grossisti a gestire la continuità del mercato ortofrutticolo. Va da se tuttavia che se l’accordo auspicato non si dovesse raggiungere, sarà bene nell’interesse generale della permanenza del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso sul territorio comunale, che tutte le probabili soluzioni siano valutate, compresa quella del bando pubblico”, conclude Daniele Mariani.